Un 38enne di Lodi muore nello schianto

Spezzata da un terribile incidente stradale la vita di un giovane padre. William Bianchi si sarebbe dovuto sposare tra due mesi, il primo settembre, la sua compagna aspettava il secondo figlio. Il 38enne, originario di Lodi e al momento residente a Borgo San Giovanni, è morto dopo uno schianto in curva. Aveva già un figlio di tre anni e la compagna era ancora incinta. Stava andando verso Massalengo, sulla strada provinciale 187. È una sottile striscia d’asfalto che si collega con Cornegliano Laudense. L’uomo era in sella ad un grande scooter e si è scontrato contro un Suv che proveniva dalla direzione opposta. L’impatto è stato violentissimo. I sanitari hanno cercato in tutti i modi di salvarlo, ma non c’è stato nulla da fare.

L’episodio è avvenuto sabato mattina, poco prima delle 10. La dinamica è al vaglio dei vigili delle polizie locali in convenzione di Massalengo, San Martino e Cornegliano Laudense, che hanno compiuto tutti i rilievi. Lo schianto si è consumato su un tratto di strada dove su un lato c’è un campo di mais abbastanza alto, che riduce in parte la visibilità. Lo scontro tra i due mezzi è stato quasi un frontale: il centauro ha colpito la grossa auto sulla parte laterale del paraurti ed è finito al suolo. La Volkswagen Tuareg sembra abbia tentato di sterzare, ha sbandato ed finita nel fosso. E si è trascinata dietro la due ruote e il corpo del 38enne. Subito è stata anche chiamata un’ambulanza del “118”. Sul posto è arrivata la Croce bianca di San Colombano. Vista la gravità dello schianto e le condizioni critiche del paziente, è stato fatto atterrare nel campo vicino anche l’elisoccorso. L’uomo era incastrato sotto il Suv, condotto da un 45enne di Massalengo. Le operazioni dei sanitari non sono state facili. Il corpo non era schiacciato dal mezzo, ma era bloccato sotto il motore e non si poteva muovere. Un medico si è calato vicino al fosso e ha avviato le procedure di rianimazione. Ma non c’è stato nulla da fare. Il 38enne, con una passione per il ciclismo e con un passato nell’Amatori hockey, era già in fin di vita.

Sono intervenuti sul posto anche i vigili del fuoco, che sono arrivati con un’autobotte e una gru. La Tuareg è stata sollevata e questo ha permesso ai soccorritori di procedere nelle cure di emergenza. Poco dopo è stato constatato il decesso. Avvertiti dell’accaduto sono arrivati sul posto anche diversi parenti, che hanno assistito anche ad alcuni dei concitati momenti del recupero della salma. Per consentire il corretto svolgimento delle operazioni, la strada è stata chiusa al traffico a quasi un chilometro di distanza. In zona è intervenuta anche una pattuglia dei carabinieri, in funzione di supporto agli agenti. Sono arrivati dai centri abitati vicini anche il sindaco di Massalengo, Domenico Papagni, e altre persone delle case vicine.

I veicoli sono stati posti sotto sequestro ed è stato anche contattato il magistrato di turno, Armando Spataro, che ha disposto l’autopsia sul corpo. Per ora la salma si trova all’obitorio dell’ospedale Maggiore. Proprio nello stesso punto dove ha perso la vita William Bianchi c’è una lapide in ricordo di un altro incidente mortale, che risale ad alcuni decenni fa, che costò la vita a due ragazzi. E ora purtroppo la storia di ripete.

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