Una “pausa lampo” in mensa per i lavoratori dell’ex Asl, che a partire da questa settimana dovranno traslocare in ospedale per pranzare e dovranno farlo nel giro di mezz’ora. Spesso, però, sottolineano i sindacati, trenta minuti bastano solo per fare la fila. Una situazione che ha mandato su tutte le furie alcuni dipendenti, che chiedono ai vertici dell’ente di trovare una soluzione alternativa.
«Sono passati solo sei mesi da quando l’ex Asl di Lodi si è fusa con le Asl di Milano per dar vita alla nuova Ats, l’Agenzia di tutela della salute - afferma Flavio Rozza, segretario territoriale Fsi (Federazione sindacati indipendenti) -. La fusione, frutto dell’applicazione della legge di riforma della sanità lombarda, ha portato sino ad oggi pochi elementi positivi per il Lodigiano. A farne le spese anche i dipendenti, molti dei quali ancora temono il trasferimento in altre sedi. C’è molta insoddisfazione, anche perché, sempre di più, si sentono trattati con disattenzione».
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