Un treno su quattro
in ritardo
Nella Bassa il tragitto più critico della regione, ma il Vivalto, inaugurato ieri, potrebbe aiutare
a migliorare le cose
Sulla linea ferroviaria Milano- Mantova un treno su quattro è in ritardo. Nel primo trimestre dell’anno l’indice di puntualità è stato del 75 per cento, il più basso in Lombardia. Non molto meglio le cose sono andate sulla linea Milano-Piacenza, dove solo l’80 per cento dei treni ha rispettato gli orari. Per i pendolari lodigiani l’anno è insomma iniziato così com’era finito, cioè male. Il libro nero delle Ferrovie, con in copertina i 25 treni soppressi ogni giorno in Lombardia, è stato sfogliato ieri pomeriggio durante il viaggio inaugurale, con partenza alle 17.15 dalla stazione centrale di Milano, del secondo treno Vivalto della linea Milano -Lodi- Cremona-Mantova. In carrozza c’erano anche l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità Alberto Cavalli e il direttore operativo di Trenord Tiziano Garbarini.
«L’indice di puntualità di questa tratta non è certo soddisfacente - ha detto Cavalli -, ma è una delle poche in Lombardia ancora a binario unico. Significa che per raggiungere l’obiettivo della puntualità servono interventi infrastrutturali pesanti. Come Regione stiamo cominciando a progettare i lavori per il raddoppio dei binari. Intendiamo procedere in accordo con il territorio e con Rfi per approvare un programma da attuare man mano che saranno disponibili i finanziamenti. Ne ho parlato la scorsa settimana con l’amministratore delegato di Trenitalia Michele Elia, ma per il momento sul calendario non c’è nulla di definito».
Non è dunque un caso che in Lombardia due dei quattro nuovi treni Vivalto (con carrozze a due piani e una capienza complessiva di 700 posti) siano stati destinati alla linea Milano-Mantova. D’ora in poi effettueranno dodici corse al giorno, e qualche beneficio lo porteranno anche ai 5.200 pendolari della stazione di Lodi, ai 2.200 di Codogno, ai 1.500 di Casale.
«Introdurre treni nuovi – ha detto ancora Cavalli – non è certo risolutivo, ma è almeno una premessa di puntualità, una garanzia di un minor numero di guasti e di soppressioni».
Ritardi, guasti, soppressioni. Purtroppo è l’ordinaria amministrazione. A rimetterci è anche Trenord, sulla quale pesano gli 11 milioni e 500mila euro di penale per il mancato rispetto del contratto di servizio del 2013. «La Regione continua a chiederci un aumento di produzione - ha osservato Garbarini -. Cercheremo di raggiungere questo obiettivo attraverso un adeguato piano industriale che, con la messa in esercizio entro la primavera del 2016 di 63 nuovi treni, preveda anche una maggiore informazione ai clienti». Intanto la Regione, a febbraio e a marzo, ha riconosciuto ai pendolari della linea Milano-Mantova e a quelli della Milano-Piacenza il bonus che per compensare i disservizi prevede il 30 per cento di sconto sul costo dell’abbonamento. Meglio di niente, in attesa di tempi migliori. Se mai arriveranno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA