Una cassaforte che non crea reddito

Viaggio nei bilanci dell’ex municipalizzata Astem

Una cassaforte, che controlla partecipazioni importanti, ma che negli anni ha perso la capacità di generare reddito in maniera autonoma. Così si presenta l’Astem, l’ex municipalizzata del Comune di Lodi, controllata ancora oggi direttamente da Palazzo Broletto, che ne detiene il 98,78 per cento (fonte bilancio 2011). Il futuro della società passa dalla possibilità di vendere gli immobili che ha acquistato negli ultimi anni dal municipio (a partire dalla sede dell’Inps di via Besana) e dalla riduzione di un debito ingente, calcolato a fine 2011 in oltre 20 milioni di euro. Ma passa anche - soprattutto - per la capacità di sapersi “reinventare”, trovando nuovi settori di attività, come indicato dalla relazione del collegio sindacale allegata al bilancio di esercizio 2011.

LA SOCIETÀ SI SVUOTAL’evoluzione di Astem inizia il primo luglio 2006 con il conferimento nella società Astem Gestioni dei rami d’azienda della distribuzione del gas e dell’igiene ambientale (raccolta rifiuti), nonché delle partecipazioni in Linea Group e in Blugas Spa. In quella sede ad Astem viene conferito il 51,11 per cento di Astem Gestioni. Dal primo novembre 2006 Astem Gestioni confluisce, attraverso la società intermedia Astem Servizi, in Linea Group Holding (Lgh), colosso delle multiutilities che raggruppa i servizi delle ex municipalizzate di Pavia, Cremona, Lodi, Rovato. Per effetto di questa operazione, Astem ottiene l’8,67 per cento di Lgh; partecipazione che sale al 17 per cento nel 2007 a seguito della incorporazione di Astem Energy in Astem.

NEL 2010 UN BILANCIO D’OROIl primo agosto 2008 Astem cede il ramo d’azienda della manutenzione delle reti gas a Linea Distribuzione. Dal primo agosto 2009 il ramo d’azienda idrico confluisce invece in Sal. E nel corso del 2010 la partecipazione di Astem in Sal viene ceduta ai comuni soci. Sempre nel 2010, Astem conferisce a Lgh i propri cespiti relativi al servizio di distribuzione del gas e al servizio di cogenerazione e teleriscaldamento. Per effetto delle operazioni straordinarie con Sal e Lgh, Astem registra nel 2010 un utile d’esercizio molto elevato (7 milioni 959mila euro); l’utile del 2011 scenderà poi a 1 milione 229mila euro.

L’ACQUISIZIONE DELLE FARMACIESempre nel 2010 va in porto il “progetto farmacie”: a dicembre Astem acquisisce dal Comune di Lodi una partecipazione del 99,95 per cento nell’Azienda Farmacie Comunali, portata successivamente al 100 per cento tramite l’acquisizione dal Comune di Crema della quota rimanente. Infine, nel giugno 2011, l’ex municipalizzata costituisce con Eal la Sogir, società destinata a occuparsi del servizio di raccolta rifiuti per tutti i comuni della provincia di Lodi (ha aderito però anche il milanese Paullo). Astem detiene il 50 per cento di Sogir, l’altra metà è in capo a Eal.

L’UTILE DEL 2011L’utile netto dell’esercizio 2011 di Astem è pari a 1 milione 229mila euro. Contribuiscono a formare l’utile i dividendi di due società controllate, Lgh e Azienda Farmacie, pari rispettivamente a 1 milione 327mila euro e 181mila euro. Sull’utile 2011 incidono poi attività quali la manutenzione del verde pubblico, la riscossione e l’accertamento della Tosap e della Pubblicità nel comune di Lodi, le pubbliche affissioni, alcuni affitti e altre voci di minore entità economica.

Nel 2011 inoltre Astem ha venduto un terreno e un immobile, incassando proventi straordinari per 1 milione 460mila euro.

L’“OPERAZIONE” INPSNel 2011 il Comune di Lodi ha necessità di entrate straordinarie, al fine di centrare il rispetto del Patto di stabilità. Nasce così l’operazione di vendita dell’immobile dell’Inps di via Besana all’Astem. A fine dicembre 2011 Astem versa al Broletto un acconto pari a 3 milioni e mezzo di euro; l’atto di acquisto dell’immobile viene stipulato poi nel marzo 2012. L’operazione complessivamente costa 4 milioni 900mila euro alle casse di Astem. Quest’ultima, acquistando l’immobile, diventa titolare del contratto di affitto: l’Inps verserà dunque alla ex municipalizzata 430mila euro l’anno.

I CREDITI VERSO COMUNE E SALIl bilancio 2011 di Astem evidenzia crediti verso il Comune di Lodi per 4.377.000 (erano 6.084.000 nel 2010), riconducibili per ben 3,5 milioni proprio all’acconto per il palazzo Inps (al 31 dicembre 2011 l’operazione di compravendita non si era ancora perfezionata). Nel bilancio 2011 è inoltre inserito un credito di 665mila euro verso Sal (794mila nel 2010), quale saldo per il conferimento del ramo d’azienda del servizio idrico ancora da liquidare.

DEBITI VERSO PALAZZO BROLETTO E BANCA POPOLARE DI LODIMolto interessanti le partite debitorie. Al 31 dicembre 2011 Astem aveva un debito di 10 milioni 700mila euro verso il Comune di Lodi, residuo di un finanziamento di 12 milioni 600mila euro del 2009 finalizzato all’acquisto di immobili dal Comune da rivendere sul mercato. “Il finanziamento - si legge nel bilancio 2011 - scade il 31 dicembre 2012, tuttavia tra il Comune e la società è stata redatta una scrittura privata che prevede che il finanziamento sia restituito con gli incassi della vendita degli immobili stessi”.

Astem ha poi 9 milioni 77mila euro di debiti (erano 13 milioni 673mila nel 2010) nei confronti della Banca Popolare di Lodi. Il debito è sceso grazie all’incasso dei crediti per la cessione della partecipazione in Sal. Sempre nel 2011 Astem aveva altri debiti nei confronti del Comune di Lodi, pari a 4 milioni 556mila euro (2 milioni 205mila euro nel 2010), costituiti da utili relativi agli esercizi 2009 e 2010 non ancora versati per 3 milioni 310mila euro, importi incassati per conto del Comune per 994mila euro e interessi sul finanziamento per 252mila euro.

I REVISORI: “INDEBITAMENTO ELEVATO”Il due principali problemi di Astem sono dunque l’elevato indebitamento e la carenza di attività in grado di generare reddito. I revisori lo mettono nero su bianco. “Avendo conferito i rami d’azienda della distribuzione del gas, del servizio di cogenerazione e teleriscaldamento, nonché del servizio idrico integrato - scrivono - in capo alla società sono rimasti le attività di gestione del calore, il servizio di igiene ambientale, il servizio Toasp, Pubblicità e affissioni e la gestione degli immobili.

É opportuno quindi - aggiungono i revisori - ricercare nuove aree di attività che possano generare fonti di reddito e flussi di cassa necessari a far fronte all’ancora elevato indebitamento finanziario. Allo stato attuale infatti i flussi di cassa che si possono ragionevolmente prevedere sono relativi ai dividendi che saranno incassati dalla partecipazione Lgh e dalla controllata azienda Farmacie Comunali. I flussi derivanti dall’alienazione degli immobili sono di più incerta realizzabilità soprattutto con riferimento al tempo che occorrerà per le vendite in un momento non certo favorevole al mercato immobiliare”.

Lorenzo Rinaldi

LE SFIDE DEL SINDACO - Una cassaforte, che controlla partecipazioni importanti, ma che negli anni ha perso la capacità di generare reddito in maniera autonoma. Così si presenta l’Astem, l’ex municipalizzata del Comune di Lodi.

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