Un pomeriggio sicuramente diverso dal solito per Alberto Cremonesi e la sua ragazza, Elena Bettua, che sabato si sono ritrovati a salvare decine di pesci da morte certa. «Eravamo a passeggio con il cane, quando alcuni amici mi hanno chiamato perché in un fosso senz’acqua in via Precacesa, a San Fereolo, avevano visto moltissimi pesci prossimi alla morte», spiega Cremonesi. Il fosso, che scorre tra via Precacesa e la tangenziale, era infatti stato svuotato dell’acqua per dei lavori nel cantiere dell’Università, lasciando i pesci a boccheggiare sul fondo. «Di solito la polizia provinciale si occupa di stordire i pesci con un apposito strumento prima che il fosso venga svuotato e li trasporta altrove. In questo caso, evidentemente nessuno aveva segnalato loro questa situazione, così ci siamo trovati davanti decine e decine di pesci anche grossi: erano carpe, siluri, carassi, savette e scardole, e un’anguilla» racconta Alberto Cremonesi, che non ha perso tempo, e li ha caricati in macchina per portarli in salvo. «Con dei secchi, li abbiamo caricati e portati nella Muzza, dove li abbiamo liberati».
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