
«Quando vedo una partecipazione come questa per ricordare un artista e offrirgli il momento finale dell’esaltazione, capisco che l’arte può ancora giocare il suo ruolo. L’arte contemporanea non è morta, se c’è una comunità che si riconosce in un’opera di frontiera come la cattedrale vegetale». Così Philippe Daverio ha tenuto a battesimo domenica pomeriggio la grande opera di Giuliano Mauri.
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