Una valigia di libri per il pronto soccorso
Donati 150 libri agli operatori delle strutture di Lodi e Codogno per la giornata internazionale dell’emergenza urgenza
Giornata internazionale dell’emergenza urgenza. Dopo la presentazione del documentario promosso dalla Simeu, nei giorni scorsi, oggi l’Asst di Lodi aderisce alla giornata dedicata all’emergency day (iniziativa internazionale per il diritto al servizio di emergenza-urgenza, gratuito e di qualità che si celebra il 27 maggio), con due progetti che coinvolgono il dipartimento di emergenza urgenza e il Pronto soccorso di Lodi e Codogno.
I due progetti promossi da Anci Lombardia salute, approvati dalla Regione Lombardia e realizzati con la biblioteca del comune di Carnate (capofila) e con alcune Asst e Ats già aderenti (Asst Lecco e Ats Brianza), sono: “To CAAre” (utilizzo della Comunicazione aumentativa alternativa per compensare le difficoltà comunicative temporanee o permanenti dei pazienti del Pronto soccorso) e “Bibliotocare” (scaffale per lo scambio di volumi tra operatori, frequentatori e pazienti) .
«Il primo progetto - spiega l’Asst - prevede l’adozione di tavole con pittogrammi da utilizzare presso il triage dei Pronto soccorso di Lodi e Codogno, al fine di compensare le disabilità comunicative temporanee o permanenti di individui che presentano bisogni comunicativi complessi. Per bisogni comunicativi complessi si devono intendere quelle esigenze che scaturiscono in seguito all’insorgenza di determinati tipi di patologie o dovute a un analfabetismo funzionale».
«Il secondo progetto ha come obiettivo quello di mettere a disposizione materiale librario e scientifico a uso degli operatori sanitari in primis e - una volta terminata l’emergenza sanitaria - anche dei pazienti che usufruiscono dei servizi ospedalieri. L’idea dei promotori dell’iniziativa è quella di realizzare un processo di umanizzazione delle cure, dove il paziente viene posto al centro di questo percorso e non è considerato semplicemente la somma delle deviazioni biologiche da parametri standard, ma una persona con un bagaglio affettivo ed emozionale che attribuisce un significato al vissuto della malattia».
In particolare, in occasione della ricorrenza del 27 maggio, l’assessora alla cultura del Comune di Carnate, Anita Giuriato, e la coordinatrice della biblioteca di Carnate (capofila dei progetto) Sara Borali hanno consegnato alle nostre strutture oltre 150 libri. I titoli sono stati donati da utenti e biblioteche afferenti al Sistema Bibliotecario Cubi e da Mondadori e sono stati destinati ai medici e agli infermieri del Pronto soccorso di Lodi e Codogno.
«L’ospedale oggi - ha spiegato il direttore generale Salvatore Gioia - non deve più essere considerato soltanto una struttura la cui missione è quella di curare, ma un luogo dove si realizza un percorso più ampio del “prendersi cura” umanizzando il più possibile l’esperienza del ricovero. L’iniziativa di Anci Lombardia Salute va proprio in questa direzione e ci permette di ribadire il ruolo di un’organizzazione come la nostra nell’ambito del Sistema Socio Sanitario Lombardo, che si sostanzia proprio nel passaggio dalla cura al prendersi cura: diversi studi hanno dimostrato, infatti, come i libri e la lettura siano importantissimi sostegni terapeutici poiché hanno il potere di distrarre, divertire, dare sollievo, ispirare e contribuiscono al processo di guarigione e di benessere dell’individuo nel suo complesso».
«Qualcuno si chiederà perché la Biblioteca ha sentito l’esigenza di aprirsi al territorio e “inventarsi” dei progetti che uscivano dalla percezione comune dell’utilità di una biblioteca pubblica», ha aggiunto Anita Giuriato, Assessora alla Cultura del Comune di Carnate. «Collaborare con gli enti sanitari ci è parso il miglior modo di attuare la sua mission, che non è solo la diffusione della cultura attraverso il libro, ma creare connessioni per rendere accessibile la conoscenza e metterla a disposizione di tutti. La biblioteca è investita del ruolo di agenzia educativa, e in quanto tale, deve farsi promotrice di azioni volte a sensibilizzare e diffondere buone pratiche inerenti anche il tema della salute e della prevenzione. Le istituzioni hanno il compito di abbattere tutte quelle barriere che impediscono la piena realizzazione della persona, diritto fondamentale sancito all’interno della Costituzione. Sappiamo che le persone si mettono in relazione con il mondo che le circonda attraverso la comunicazione e pertanto abbiamo rivolto la nostra attenzione a quelle situazioni in cui la possibilità di comunicare non è garantita. Vista la nostra esperienza con i centri diurni disabili, abbiamo pensato di utilizzare la CAA, non come strumento riabilitativo, ma come potenziatore comunicativo. Da qui la nostra proposta ai pronto soccorso».
Alla consegna dei libri (circa 100 volumi destinati a Lodi e 50-60 a Codogno) hanno partecipato, oltre ai medici e agli operatori sanitari in servizio, il dottor Gioia, l’assessora Giuriato e la coordinatrice bibliotecaria Borali, il direttore del dipartimento emergenza urgenza dell’Asst di Lodi, il medico Stefano Paglia e il coordinatore del pronto soccorso di Codogno, il medico Carlo Mainardi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA