«È inevitabile un’indagine fiscale accurata, dopo l’episodio della settimana scorsa. Dobbiamo chiarire i motivi di quello che è successo»: il comandante provinciale della guardia di finanza di Lodi colonnello Marco Selmi è fermo nel voler chiarire per quale motivo la quarantenne titolare di un centro massaggi cinese del capoluogo abbia consegnato a una pattuglia di finanzieri una banconota da 200 euro, gesto che ha portato i militari ad arrestarla subito per istigazione alla corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. Dopo una nottata a San Vittore, sabato mattina l'imprenditrice cinese si è vista convalidare l’arresto, ma, valutato l'importo, il tribunale non ha imposto alcuna misura cautelare. I finanzieri erano entrati nel centro massaggi dopo aver sorpreso un cliente uscito senza scontrino, e risultano alle Fiamme Gialle già altre due precedenti contestazioni per mancato rilascio di ricevuta a carico della stessa impresa. Secondo il difensore Silvia Allais il gesto della banconota si potrebbe spiegare come un’incomprensione per motivi culturali. L'imprenditrice rischia di venir mandata a processo, all'esito delle indagini, e se riconosciuta colpevole rischia almeno un anno e mezzo di carcere.
«La reazione dei miei uomini è stata pronta e positiva, e so che i casi di arresti o denunce per induzione alla corruzione si stanno moltiplicando ovunque - si limita ad aggiungere il colonnello. Va anche chiarito un ulteriore aspetto della nostra attività: la guardia di finanza non si limita agli aspetti contabili, ma siamo polizia a tutti gli effetti. Indaghiamo, quindi, e non ci limitiamo a verificare se la contabilità appare regolare». L’indagine fiscale riguarderà tutti gli aspetti del centro massaggio, compreso l'inquadramento del personale.
Dal comando provinciale, per l'occasione, si annunciano controlli a tappeto sui negozi che comperano oro e metalli preziosi: «Le operazioni oltre i mille euro vanno registrate - conclude il colonnello Selmi - e questo è molto utile per frenare episodi criminali quali furti o scippi. Stiamo operando in questo settore sia a tutela della popolazione, sia a tutela dei commercianti, che sono esposti al rischio di ricevere preziosi rubati».
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