Violenze in famiglia, è escalation: altri due casi a Lodi

Violenze e minacce fra le mura domestiche: in pochi giorni la questura ha messo le manette a un tunisino e ha allontanato da casa un romeno. Salgono a cinque quindi gli episodi portati alla luce in città solo nell’ultimo mese, a cui si sommano i due scoperti dai carabinieri fra Cervignano e Mulazzano.

Nel fine settimana è stato arrestato (in zona Albarola dove vive) un tunisino di 49 anni, F.Y. le iniziali. Sabato sera, poco dopo le 20, la moglie ha chiamato in questura per segnalare le violenze del marito che duravano dal pomeriggio. Alla vista degli agenti l’uomo si è dimostrato molto stupito, come se non fosse successo niente. Ma durante le fasi dell’arresto il tunisino ha anche dato una testata a un poliziotto, e così si è preso anche l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale oltre a quella per maltrattamenti in famiglia.

Non si è giunti invece all’arresto (ma solo all’allontanamento da casa) di un romeno di 30 anni, R.F.T., accusato di aver minacciato di morte la famiglia (in particolare la sorella, il fratello e la mamma, alla presenza anche del nipotino di tre mesi) con un coltello da cucina.

L’escalation spinge comunque le forze dell’ordine a fare un appello alle vittime: «Denunciate subito i casi di maltrattamento, è l’unico modo per fermare le violenze. L’autorità giudiziaria è molto attenta a questi fatti».

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