VIZZOLO Francesco Palomino, morto a 12 anni dopo un’occlusione intestinale: il medico che lo operò è stato condannato a un anno
Il tribunale conferma, in primo grado, l’esito del processo civile
Condannato a un anno (in primo grado) il medico che operò Francesco Palomino, morto a soli 12 anni per un’occlusione intestinale.
Il 28 dicembre 2019, prima dell’alba, Francesco Rogelio Palomino Conga, dodicenne di Cervignano d’Adda, arrivò con la famiglia al pronto soccorso di Vizzolo Predabissi: forti dolori allo stomaco, codice giallo. I sintomi peggiorarono, e dopo sessanta ore di agonia, un intervento urgente e tre infarti, il piccolo morì il 30 dicembre per le complicazioni di un’occlusione intestinale che, secondo la perizia, non fu diagnosticata in tempo. Una Tac immediata o un intervento chirurgico tempestivo avrebbero salvato la vita al paziente: a dirlo è il giudice del Tribunale di Lodi che, ieri, ha condannato per omicidio colposo a un anno, in primo grado, il medico che alla fine, troppo tardi, aveva operato il ragazzino.
La sentenza penale arriva dopo quella civile che, l’8 agosto 2023, aveva già condannato l’Asst Milano Martesana a risarcire la famiglia, evidenziando, sulla base di una perizia, che il bambino era morto a seguito di “errori di diagnostica” ed “inesplicabili ritardi terapeutici”, mentre un intervento tempestivo avrebbe potuto salvarlo.
Il giudice non ha quindi tenuto conto delle obiezioni dell’avvocato difensore del medico, che aveva chiarito come, prima che il caso venisse presentato al suo assistito, c’erano altri medici del Predabissi che avevano compiuto delle valutazioni, senza mandare subito il giovanissimo in sala operatoria.
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