CASALE «Le rette della casa di riposo sono le più basse della provincia di Lodi»

La replica dopo l’affondo del Partito democratico sull’aumento delle tariffe

Le rette della Rsa e del Centro diurno dell’Azienda speciale di Casale restano le più basse di tutta la Provincia. A dirlo è il presidente Davide Orlandi, intervenendo dopo l’allerta lanciata dal consigliere comunale del Pd Massimo Pagani. «Assc è una realtà di fondamentale importanza per Casale e per il territorio, che offre servizi di eccellente livello. Lo ha fatto anche negli ultimi 5 anni, nonostante le gravi difficoltà causate dal Covid, dal caro energia e in generale dall’inflazione che ha colpito il paese - spiega -. L’aumento dei costi per l’erogazione dei servizi offerti, da tempo non è più sostenibile senza un normale adeguamento delle tariffe. Chi definisce “stangata” l’adeguamento che è stato deliberato, omette di sottolineare che le rette nella nostra Rsa risultano essere di gran lunga le più basse di tutta la Provincia, la più economica della quale risulta più cara di circa l’8 per cento. È inoltre di fondamentale importanza evidenziare che, l’adeguamento applicato alle rette congelate per i precedenti cinque anni, corrisponde a circa la metà dell’indice Istat corrispondente allo stesso periodo». Di più: «Le rette hanno di fatto subito un adeguamento minimo e nemmeno corrispondente a quello che è stato l’aumento del costo della vita negli ultimi cinque anni». Orlandi invita quindi a un approccio non di parte: «La salute e il soddisfacimento dei bisogni socio-assistenziali e socio-sanitari della popolazione richiedono uno sforzo collaborativo da parte di tutti - osserva -. Ottimizzare i processi e le risorse è fondamentale, così come sviluppare progetti che rispondano ai bisogni dei cittadini. Tutto questo necessariamente ha costi che si muovono sull’onda reale del mercato e dai quali non possiamo esimerci dal confrontarci. Non abbiamo finalità di lucro, ma l’Azienda speciale non può gravare sui bilanci comunali. Vorremmo superare lo schema che prevede la puntuale polemica strumentale riguardo ogni decisione impopolare che il Cda sarà chiamato a prendere, puntando invece sul confronto nei processi che portano a certe decisioni. A prova di questo la condivisa volontà di coinvolgere tutti i membri del cda nei percorsi decisionali, a prescindere da sensibilità e visioni differenti».

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