CASALE L’ex fabbrica Peveralli è diventata un rifugio per i senzatetto

Il viaggio I varchi sono su ogni lato, entrare è molto facile: nel weekend un incendio partito da un falò di un clochard

I varchi sono su ogni lato, prova che entrare all’ex Peveralli è facilissimo. Si spiega così l’incendio sprigionatosi tra sabato e domenica notte all’interno della vecchia fabbrica abbandonata dove un 48enne ha cercato riparo dal freddo accedendosi un falò e ha rischiato di rimanere intrappolato tra le fiamme del rogo che è divampato dai rifiuti disseminati ovunque. Presenze sospette già segnalate dai residenti, che in più occasioni hanno allertato le forze dell’ordine, in un caso dopo avere avvertito delle urla provenire dallo stabilimento dismesso, chiuso cinquant’anni fa e teatro di un viavai di senzatetto e, qualcuno dice, spacciatori. L’accesso più evidente è sul retro della Peveralli, nello squarcio della cancellata che delimita il corpo di fabbrica più alto. Ma sono evidenti sbraghi anche nei pannelli che delimitano l’immobile lungo la via Emilia. E non si contano le lattine e i sacchetti sparpagliati a terra. Oltre a bibite e bottiglie di birra vuote, sbirciando nei pertugi delle recinzioni, si trova di tutto: pacchetti di sigarette e snack finiti, mutande, persino delle pentole. È in questo totale degrado che clochard e sbandati trovano riparo, soprattutto la notte, ma anche durante il giorno. Come spiega chi da queste parti ci vive o ci passa tutti i giorni. E non fa mistero dei “movimenti” sospetti a qualunque ora. Ma è per lo più quando cala il buio che i disperati arrivano. E dall’esterno s’intravedono delle luci, di torce o più probabilmente telefonini, usati dagli intrusi per muoversi all’interno della fabbrica. Acquistata dall’immobiliare svizzera Case Etiche, l’ex Peveralli è al centro di un progetto di riqualificazione che da ultimo vede in campo lo studio di Pavia MEP ingegneria integrata. Ma è tutto fermo. I prezzi delle materie prime schizzati alle stelle negli ultimi anni, infatti, hanno frenato il mercato e così il rilancio dell’area. Risultato: gli 11mila metri quadrati del sito produttivo, con il suo casermone affacciato sulla via Emilia, sono una tana perfetta per chi non ha una casa dove stare. Con tutti i rischi che gli accessi abusivi però comportano. Vedi lo scampato pericolo per il 48enne soccorso tra sabato e domenica notte. Solo il tempestivo intervento dei vigili del fuoco, infatti, ha permesso di domare l’incendio e soccorrere il clochard, che è stato trasportato in ambulanza all’ospedale di Codogno per il fumo inalato dal rogo.

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