CODOGNO Manca un certificato elettrico: l’Ats “sospende” la Croce Rossa

Ambulanze ferme da ieri al 25 agosto per la “messa a terra”

Le ambulanze della Croce Rossa di Codogno da ieri sono ferme in garage. E il personale tutto a casa. Lo ha disposto l’Ats di Lodi sospendendo l’attività dell’associazione dopo l’ispezione presso la sede di viale dei Mulini eseguita lo scorso 12 agosto, quando sarebbe stato accertato che un documento, quello della messa a terra, non era stato “aggiornato”. Probabile si sia trattato niente più che di una “dimenticanza”, tant’è che in data 14 agosto il documento veniva prodotto, a dimostrazione della regolarità della sede. Senonché l’iter è andato avanti e ieri mattina, dopo essere giunti al lavoro, i dipendenti hanno ricevuto una telefonata che li informava che da quel momento (erano pressappoco le 8) tutte le attività erano sospese: gli interventi di emergenza-urgenza così come quelli ordinari di dimissioni dagli ospedali e trasporto malati. In aggiunta a ciò, la Croce Rossa di Codogno avrebbe ricevuto una sanzione pecuniaria “salata”: si parla di alcune migliaia di euro. Una doppia doccia fredda, per non dire gelata, tanto per gli operatori sanitari che per la dirigenza, che avendo ottemperato ai rilievi di Ats contava probabilmente di scongiurare la chiusura. È un fatto che per tutta la giornata di ieri gli interventi del 118 sul territorio sono stati coperti dalle altre “Croci” e lo saranno fino al 25 agosto. La sospensione infatti è di sei giorni. A meno che non cambi qualcosa. Ieri la presidente Cri Gesuina Fusari, e così i suoi collaboratori, hanno mantenuto l’assoluto silenzio. L’associazione però starebbe valutando le vie legali. A pagare il prezzo di questo stop per altro è non solo Croce Rossa ma il territorio. Tanto che il caso è arrivato sulla scrivania dei rappresentanti politici locali a livello regionale, che se ne starebbero occupando. Pur mantenendo un atteggiamento understatement, trattandosi di una realtà privata, lo stesso sindaco di Codogno Francesco Passerini non nasconde la sua perplessità: «La Croce Rossa di Codogno è un’istituzione del territorio ed è ben evidente a tutti l’importanza di quello che è stato fatto negli anni bui del Covid – riflette -. L’auspicio è che la cosa venga chiarita e risolta nel più breve tempo possibile, sapendo l’importanza di tutto il sistema di emergenza-urgenza del territorio». Durante tutto il periodo di sospensione dell’attività, i “servizi” prenotati alla Croce Rossa di Codogno saranno garantiti attraverso altre sedi Cri. Per tutto il resto però si naviga a vista. E specie di notte, con la Croce Rossa codognese fuori servizio, il numero delle ambulanze operative è di fatto ridotto.

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