GUARDAMIGLIO Una nuova azienda sull’area della ex Sori

Il progetto Un insediamento per il trattamento del gas che rientra tra quelli a rischio di incidente rilevante

Su una parte dei terreni uno stabilimento di imbombolamento di ossigeno medicale e industriale, azoto, CO2 e argon, utilizzati nell’industria alimentare. Sull’altra lo stoccaggio di gas nocivi e infiammabili. Il tutto racchiuso nell’area già sede dell’impianto chimico Sori - da anni raso al suolo - a ridosso del casello autostradale di Guardamiglio. È qui infatti che ha messo gli occhi la multinazionale Nippon Gases, presentando il progetto dell’impianto, rientrante tra gli stabilimenti a “Rischio di incidente rilevante” (Rir), attualmente al vaglio dello Sportello Unico attività produttive di Codogno. La delibera del comune di Guardamiglio da cui deriva il permesso di costruire risale al 23 aprile scorso, due mesi prima delle elezioni amministrative che avrebbero portato al cambio alla poltrona di sindaco, con la vittoria di Giancarlo Rossetti. Che ha già chiesto approfondimenti sul progetto. «Siamo in attesa del parere dello Sportello Unico di Codogno e quindi stiamo verificando scrupolosamente - spiega -. Affrontiamo la cosa con molto realismo, valutando i pro e i contro. Adesso siamo nella fase istruttoria in cui stiamo chiedendo quali siano i vari rischi e i problemi che l’impianto potrebbe creare». Nippon Gases, che è parte di Nippon Sanso Holdings Corporation, è presente in più di 13 Paesi e vanta una flotta di 4 navi CO2, 14 pipeline e oltre 600 camion per servire la vasta rete di clienti in tutta Europa. Si tratta della quarta società di gas industriale nel continente, con una quota di mercato mondiale di circa il 9 per cento. Un colosso che in Italia conta 16 uffici commerciali, 20 impianti di produzione e 15000 clienti. Elementi che rassicurano, certo, nei limiti in cui ciò sia possibile, però, rispetto a una tipologia d’impianto a Rischio d’incidente rilevante. Non un campo di girasoli insomma. Così l’ipotesi di un polo logistico specializzato in elettrodomestici, che si era affacciata dopo il fallimento della Sori, con tutte le preoccupazioni del caso sul traffico pesante ad esso legate, appare oggi un’inezia. Senza minimizzare, ma neanche nascondendo una certa apprensione, il sindaco Rossetti riporta però tutto ai dati fattuali: «L’investitore è una multinazionale giapponese, non sono “sottoscalisti” - osserva -. Però quando ci sono in gioco queste strutture bisogna andare cauti. Per questo avremo i dovuti ragguagli». Se arriverà il via libera del Suap potranno partire i lavori edili sulla spianata alle spalle dell’A1 dove aveva sede la Sori. Il vecchio stabilimento è stato completamente abbattuto ed è rimasta solo l’insegna all’ingresso.

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