Stazione per la ricarica delle auto elettriche in casa di riposo, è polemica

ASP BASSO LODIGIANO Gianfranco Bignamini presenta un esposto alla Procura, ma il direttore precisa: «Non c’è alcun caso, i costi vengono detratti dallo stipendio di ciascuno. L’idea è di costituire un parco vetture elettriche per il servizio di assistenza domiciliare»

Codogno

Le auto elettriche continuano a dividere e far litigare, e questa volta finiscono anche in Procura. Il sindacalista Gianfranco Bignamini invia un esposto alla Magistratura di Lodi: «Nel cortile della casa di riposo dell’Asp del Basso Lodigiano installata una stazione di ricarica elettrica usata principalmente dal direttore. Chi paga e perché?». La struttura a inizio febbraio aveva formalizzato con una determina l’installazione della colonna di ricarica elettrica a uso dei dipendenti, che pagano il consumo con trattenute dirette in busta paga. La denuncia del segretario della Fi-Si è puntuale: «Il direttore tutti i giorni fa la sua ricarica, e non solo lui ma anche altre persone, noi ci chiediamo chi paga la corrente – si legge nell’esposto -. Penso si debba fare chiarezza. Come sindacato non siamo mai stati avvertiti di questo lavoro, e non lo abbiamo mai visto nei documenti amministrativi sul sito dell’Azienda». A insospettire il sindacalista sono poi alcune coincidenze che racconta: «Tutto è partito da una segnalazione anonima che ho ricevuto, perché la colonnina di ricarica è stata installata guarda caso proprio quando il direttore ha comprato un’auto elettrica, a me risulta diversi mesi fa – dichiara Bignamini -. Non so come stiano le cose, le ho segnalate ad altre autorità, ma nessuno si è mosso, così ho investito della questione la Procura».

Accuse rigettate però dalla direzione dell’Asp del Basso Lodigiano, che segnala come il tutto sia avvenuto con una regolare determinazione degli uffici. E lo stupore di una colonnina elettrica nel cortile di una casa di riposo trova invece una spiegazione nei servizi territoriali che la stessa Asp eroga nel Basso Lodigiano. «L’idea è quella in futuro di costituire un parco vetture elettriche per il servizio di assistenza domiciliare – spiega il direttore Enrico Dusio -. La colonnina di ricarica oggi è dell’Asp, a uso dei dipendenti, e io stesso la uso di frequente. Ma è tutto regolato: c’è un contatore che segnala il consumo effettuato, e ogni dipendente compila una scheda apposita, in modo che poi quel consumo sia trattenuto in busta paga, dunque, pagato dal dipendente che ne fa uso. Non mi sembra ci sia alcun caso».

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