CORNEGLIANO Il parco acquatico riapre dopo tre anni di abbandono

Lodi Splash torna a vivere grazie all’intervento del nuovo gestore

Taglio del nastro per l’acquapark Lodi Splash: ferma al palo da tre anni, la piscina che ha fatto a lungo la gioia dei bambini, con tanti scivoli e giostre d’acqua, è tornata finalmente agibile. Oggi la riapertura ufficiale, annunciata sabato dal nuovo gestore, George Ibrahim della società Midus Holding che ha scelto di investire sulla riqualificazione complessiva dell’impianto per una cifra di 800mila euro. Un investimento coraggioso che ha permesso di rifare completamente il locale motori, con tutte le pompe e l’impianto, ma anche di collocare due nuovi scivoli e posare nuovi teli nelle vasche: «Una riapertura che abbiamo atteso per lungo tempo - ha detto il sindaco Stefano Iachetti di Cornegliano -. Ha richiesto un impegno non indifferente per il gestore per cui auspichiamo il meglio per questa attività che riparte: una realtà di cui la comunità ha bisogno». In tempi da record, circa tre settimane di lavoro, una squadra composta da quaranta operai, tra cui un’équipe di giovanissimi che si sono guadagnati qualche soldo durante l’estate, la piscina è come nuova e sarà meta di tuffi per i ragazzini del campo estivo di Massalengo da venerdì: «Abbiamo stipulato una convenzione e i nostri cittadini potranno usufruire dello sconto del 40 per cento sull’ingresso», ha riferito la vicesindaca di Massalengo Antonella Rapelli. Presenti all’appello anche l’ex sindaco di Pieve Fissiraga Stefano Guerciotti con l’assessore Laura Siboni: «Lodi Splash rappresenta un’opportunità per i giovani con la piscina “sotto casa” che possono raggiungere autonomamente. Questa realtà costituisce un riferimento che arricchisce il territorio». Le amministrazioni, ha proseguito Guerciotti, costituiranno un volano importante per veicolarne la ripartenza, supportando il coraggio di un imprenditore che ha scelto di investire nel Lodigiano. Dopo un percorso che si è rivelato senza dubbio in salita, ora si guarda al futuro: con un bando che prevede la gestione dell’impianto per tre anni più uno, ci sarà da sperare nel rientro rispetto a una spesa importante, affrontata per rimettere a nuovo l’intera struttura.

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