Graffignana piange il fotoreporter Gabriele Milani

93 ANNI Aveva lavorato a lungo per il Corriere e la Domenica del Corriere

Graffignana

L’ex fotoreporter Gabriele Milani si è spento a 93 anni. Da molto tempo abitava a Graffignana, dopo essere cresciuto a Milano e aver trascorso anche un periodo a San Colombano. Aveva speso più di quarant’anni in giro per il mondo alla ricerca di scatti inediti per conto delle più importanti testate giornalistiche italiane e aveva poi anche ceduto una parte importante del suo archivio di immagini che hanno spesso fatto la storia al Comune di Graffignana, affinché venisse organizzato e valorizzato. Figlio di un artigiano veneto, visse nel cuore di Milano l’adolescenza, scoprendo, nelle strade colpite dalla seconda guerra mondiale, la passione per la macchina fotografica e la cronaca. Assunto come tecnico dalla Publifoto nel 1956, poco dopo andò a fotografare il grave fatto di cronaca della scuola di Terrazzano di Rho presa in ostaggio da due fratelli armati che pretendevano il riscatto, immagini che erano finite sui giornali di tutto il mondo, e così scoprì la sua vocazione. Nel 1962 arrivò al Corriere della Sera, con il compito di fondare la prima équipe fotografica del quotidiano, che subiva la concorrenza del Giorno di Mattei. «Ma il Corriere mi stava stretto - aveva raccontato Milani al «Cittadino» alcuni anni fa - : loro pubblicavano una foto, io avevo bisogno di più spazio per esprimermi e poi ero avventuroso, non mi bastava la quotidianità». Nel 1967 poi riuscì a fotografare il bandito Graziano Mesina, latitante, nel Gennargentu, in Sardegna. Un’avventura che ospite in Provincia a Lodi nel 2013 raccontò così:

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