Cronaca / Centro Lodigiano
Martedì 07 Marzo 2023
SANT’ANGELO Due Oss si mettono in società e aprono una “casa famiglia”
«La nostra vuole essere l’abitazione delle liane intrecciate»
Due Oss, ovvero Operatrici socio sanitarie, una italiana e l’altra del Burkina Faso, si mettono insieme e fondano una casa famiglia, a Sant’Angelo. La prima, Giovanna Santoro, ha 58 anni, la seconda, Martine Gugma, 39. Entrambe però svolgono la professione di Oss presso la Rsa Santa Cabrini di Sant’Angelo. «L’integrazione culturale - ci tengono a precisare - passa anche da qui». Le due colleghe hanno comprato questa villa con giardino, in via Modigliani 2, sistemata, arredata in stile moderno e avviato un servizio che si chiama proprio “Casa famiglia” con 6 posti, per anziani autosufficienti o non completamente autosufficienti. «La zona è molto tranquilla - dicono le due colleghe -. La popolazione è sempre più anziana e l’accoglienza in struttura è una necessità. A caratterizzarci sono il valore della crescita personale e l’amore per il nostro lavoro e per gli altri. Garantiamo l’assistenza h 24, il servizio di lavanderia, la preparazione dei pasti, il bagno assistito. Siamo dotate di montacarichi per le persone che hanno difficoltà a deambulare. Per ora abbiamo l’autorizzazione per 6 posti, ma ci possiamo allargare fino a 12». Le stanze sono doppie o singole. La villa ha un ampio soggiorno e un angolo con divani e poltrone, estremamente accogliente, con la televisione. La retta va dai 60 ai 70 euro al giorno.
«La nostra casa famiglia - dicono le due Oss - si distingue perché mettiamo la proverbiale generosità africana al servizio degli altri. Uniamo le diversità per superare i pregiudizi e avviare una convivialità sana. Non si tratta di costruire un ghetto, ma di circondare di un amore che regala forza alle persone che per una vita hanno impiegato la loro energia lavorando e dandosi da fare per il bene della comunità. Noi vogliamo offrire loro momenti di gioia e di ringraziamento per ciò che hanno dato alla società: ogni anziano che muore è una biblioteca che brucia. Da soli non sempre assicuriamo il bene che vogliamo ai nostri cari. Per questo non perdiamo tempo a interrogarci sulle origini di questa generosità o sul colore della pelle dei suoi fondatori. Un nonno un giorno spiegò a suo nipote: “Piccolo mio, la liana che è sola sa piegarsi al vento, perché giovane e libera. Intrecciata ad altre liane, insieme si aggrappano al tronco di un baobab e diventano forti per resistere alla forza dei venti”. “Casa famiglia” vuole essere la casa delle liane intrecciate dove nessuno abbandona nessuno». Per informazioni e adesioni telefonare al 328/7563561; 340/5407574 o scrivere a [email protected].
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