
Cronaca / Centro Lodigiano
Lunedì 25 Agosto 2025
Scompaiono scritte e tag: primo passo contro il degrado al quartiere Pilota
SANT’ANGELO L’intervento di un gruppo di ragazzi sotto la guida dell’educatore Stefano Delvò
Alla sfida, a fare i ribelli, a provocare non ci rinunciano. Chi con la maglietta in testa, chi a coprirgli il viso, chi facendo segni da gang. Ma alla fine la foto la fanno tutti insieme. E sono anche orgogliosi di quello che stanno facendo. Alcuni ragazzini, 16 e 17enni del quartiere San Rocco, qualcuno del Pilota, hanno ripulito e trasformato le serrande delle Botteghe Aler, per anni e anni simbolo di degrado profondo del quartiere, oggi pronte a rinascere con il progetto sportivo e sociale dell’associazione Spartan Adamas, che a settembre aprirà in quei locali una palestra di pugilato.
Sotto la supervisione dell’educatore e writer Stefano Delvò, hanno cancellato le scritte che imbrattavano le cler, per poi realizzare murales puliti. Al posto dei prezzi della droga ci saranno i simboli della palestra, al posto delle scritte ingiuriose disegni che richiamano alla boxe. E per chi partecipa (tutti i ragazzini possono farlo, non ci sono limiti né requisiti per farlo) ci saranno due mesi di prova gratuita proprio nella palestra della boxe.
È il progetto “Da writer a fighter” promosso dalla stessa associazione sportiva, in accordo e assenso di Aler, lanciato in questi giorni e dentro al più grande progetto “Uscire dall’angolo”.
«Lunedì mattina avevamo fissato l’inizio lavori, avevamo fatto girare la voce, grazie soprattutto a mio figlio che ha quell’età, ma non sapevamo quanti ragazzi e chi si sarebbe presentato – dice Andrea Pezzini, della Spartan Adamas -. Invece un paio erano qui puntuali alle 8 del mattino, qualcuno si è presentato più tardi, alla fine erano in otto o nove. E martedì erano 10 o 12. Tutti a lavorare di buona lena. Per noi è già una vittoria. Forse non tutti lo capiscono, ma questi ragazzi vanno coinvolti, devono diventare protagonisti delle cose belle, bisogna far vedere loro che ci sono alternative a imbrattare, sporcare, danneggiare». Nessuno lo ammette, ma forse tra i ragazzi c’è qualcuno che su quelle botteghe le bombolette le ha già usate, ma poco importa oggi. Perché lo scopo non è punire, ma capire e coinvolgere.
A farlo è Stefano Delvò, educatore e writer che ha realizzato sul muro dell’oratorio, proprio di fronte alle Botteghe, il murales contro il bullismo promosso dall’associazione Il Magnete. «Proprio quando ero qui per il murales ho incontrato casualmente Andrea Pezzini, abbiamo parlato ed è nata l’idea di questo progetto, poi Andrea ha coinvolto Aler e ottenuto il permesso – spiega Stefano Delvò -. Troppo spesso si parla dei ragazzi, di cosa fare per toglierli dal disagio, di come migliorare le loro condizioni. Si parla e si fa poco. Questo progetto è tutto il contrario: facciamo molto, e intanto magari si parla con loro. Si lasciano liberi di esprimersi, di dire la loro, di fare e di sbagliare. Ovunque hanno sempre qualcuno che dice loro casa devono o non devono fare, qui sperimentano la possibilità di decidere insieme».
Il lavoro durerà qualche giorno. Quanti, è difficile da dire, probabilmente si chiuderà il tutto entro la settimana. C’è un progetto di massima per la realizzazione dei nuovi murales ispirati alla palestra e al mondo del pugilato, ma la bellezza del progetto è il percorso prima ancora che l’obiettivo. E il percorso lo fanno i ragazzi.
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