Tavazzano, un 43enne di Graffignana muore mentre prepara il kebab

IN VIA VERDI Ambulanza e automedica l’avevano portato a sirene spiegate all’ospedale Maggiore ma non è bastato

Tavazzano

Ha un malore mentre è nel suo negozio di kebab a Tavazzano, una pattuglia della polizia locale dell’Unione nord Lodigiano gli presta la prima assistenza e lo tiene in vita con il massaggio cardiaco fino all’arrivo dei soccorsi, ma il trasporto in urgenza al pronto soccorso di Lodi è vano. È morto all’ospedale Maggiore di Lodi martedì nel primo pomeriggio El Kenanei Sabrei, egiziano di 43 anni, residente a Graffignana. L’allarme era scattato martedì poco prima di mezzogiorno. L’uomo si trovava nel suo negozio di Kebab di via Verdi a Tavazzano. Improvvisamente ha accusato un malore talmente forte da fargli perdere i sensi. Nei pressi del negozio si trovavavano i vigili, che sono intervenuti . «Gli agenti si sono trovati per caso davanti a questa situazione, ma hanno reagito con professionalità e freddezza - spiega il comandante Costantino Gemelli -. Uno dei due agenti ha cominciato subito a praticargli il massaggio cardiaco, mentre l’altro ha attivato i soccorsi chiamando il 118. Continuando con la rianimazione cardiopolmonare fino all’arrivo dei soccorsi, lo ha hanno tenuto in vita e poi consegnato alle cure dei sanitari. Purtroppo la vicenda non ha avuto un esito positivo».

Sul posto è arrivata un’ambulanza della Croce Bianca di Milano sezione di Melegnano e l’automedica. Gli operatori hanno preso in carico il 43enne, continuando a praticargli la rianimazione anche con li dispositivi automatici. L’uomo è stato quindi portato al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Lodi in codice rosso di massima urgenza. Le sue condizioni erano già molto critiche al momento dei soccorsi. Una volta arrivato al pronto soccorso e consegnato alle cure dei medici, l’uomo è morto poco dopo.

Da quanto ricostruito il 43enne aveva sofferto in passato di patologie cardiache. Oltre al figlio 23enne, l’uomo aveva altri due figli, uno adolescente e uno in età di scuola materna. La famiglia è residente a Graffignana, anche se l’uomo era probabilmente più conosciuto a Tavazzano proprio per via della sua attività. La salma è stata già consegnata ai parenti, che ieri hanno preso informazioni per organizzare il rimpatrio in Egitto.

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