
Cronaca / Centro Lodigiano
Mercoledì 02 Aprile 2025
Trentacinque chili di droga: due arresti a Caselle Lurani
GUARDIA DI FINANZA Trovati 15 chili di cocaina e 20 di marijuana nella casa di due giovani albanesi
Due albanesi di 32 e 19 anni sono stati arrestati mercoledì scorso dai militari della guardia di finanza del Gico di Firenze a Caselle Lurani, in un’abitazione in cui erano nascosti 15 chilogrammi di cocaina e una ventina di chilogrammi di marijuana. Per il 32enne, all’esito dell’udienza di convalida, sono stati disposti gli arresti domiciliari, per il più giovane invece il Gip di Lodi ha deciso di non applicare misure, ritenendo scarsi gli indizi, come invocato dal difensore avvocato Roberto Grittini.
Le Fiamme Gialle si sono presentate a colpo sicuro in un’abitazione che non risulta essere residenza o domicilio dei due. Sui particolari vige per il resto il massimo riserbo.
Il blitz aveva preceduto di due giorni quello avvenuto venerdì a Salerano sui Lambro, paese poco distanze, dove i poliziotti del Commissariato Lorenteggio di Milano hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino del Marocco di 41 anni, che in un garage custodiva 26 chilogrammi di hascisc. Due operazioni e indagini distinte, che però indicano come il Lodigiano sia sempre più spesso utilizzato come luogo di transito e di deposito di stupefacenti che verosimilmente arrivano attraverso l’Autosole e sono poi destinati al mercato di Milano e ad altre province dove i “numeri” non sono quelli della piccola provincia di Lodi.
Che i gruppi criminali prediligano ormai le piccole località per svolgere quelle attività che non devono dare nell’occhio lo ha indicato nelle scorse ore anche l’operazione antidroga Twistlock (un tipo di gancio per container) della Direzione distrettuale Antimafia di Brescia con il Servizio centrale operativo (Sco) della polizia di Stato, che ha individuato due gruppi criminali che gestivano un traffico internazionale di droga importando cocaina dalla Colombia passando per il “clan del Golfo”, mentre l’hashish arrivava invece dal Marocco, transitando per la Spagna. Emersi dall’inchiesta legami familiari con le potenti famiglie di ’ndrangheta Nirta e Strangio di San Luca, e con collaboratori albanesi. Avevano stabilito il loro quartier generale a Gussago, cittadina di 16mila abitanti nel Bresciano, dove è stato individuato un centro di stoccaggio e ridistribuzione degli stupefacenti in arrivo dall’estero.
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