
Con la morte di Pippo Baudo si è spenta anche la televisione
Telekommando Oggi i funerali del presentatore, una delle personalità culturali più rappresentative del Novecento

Non ha avuto tutti torti Carlo Conti a scrivere che con la morte di Pippo Baudo si era spenta la tv. Soltanto che la tv gli aveva voltato le spalle da tempo. Almeno da quando era tornato, nei vent’anni che lo separavano dal nuovo millennio, sia una prima volta che una successiva in Rai dopo le tristi e fallimentari presenze nella tv commerciale di Berlusconi. E non poteva essere altrimenti visti gli esiti sconfortanti di altri big della tv pubblica al momento del loro passaggio in Fininvest. Troppo lontani dalla filosofia berlusconiana che, a torto o a ragione, stava plasmando il carattere degli italiani. Proverbialmente molto mobile e volitivo. Lui troppo diverso sia da Corrado sia, soprattutto, da Mike Bongiorno che del Biscione fu per almeno due decenni traino dell’emittente milanese e poi nazionale.
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