In scena “L’uomo delle caverne” tra ironia e risate
LO SPETTACOLO Maurizio Colombi racconta le relazioni portando sul palco luoghi comuni e incomprensioni
Capire l’uomo delle caverne per comprendere l’abc nelle relazioni col gentil sesso. In chiave ironica, con tanto di approfondimenti che affondano nell’antropologia, psicologia e sociologia, lo spettacolo “Caveman - L’uomo delle caverne” sabato sera ha tenuto banco per più di due ore all’auditorium Tiziano Zalli del Banco Bpm. Maurizio Colombi, il mattatore dello show, ha portato in scena abitudini, luoghi comuni e incomprensioni che caratterizzano il rapporto tra uomo e donna sulle note di Alberto Schirò e Davide Magnabosco. «Dalla caccia che assicurava il cibo per il sostentamento, fino alla protezione della caverna, l’uomo ha sempre avuto un ruolo chiave. Fino a venire ai giorni nostri quando, ormai da ottant’anni a questa parte, abbiamo interrotto questa tradizione millenaria». Mentre i papà trascorrevano l’intera giornata al lavoro, le mamme accudivano i figli, anche quelli maschi ovviamente, e questo ha portato inevitabilmente a delle conseguenze. Le risate e gli applausi del pubblico in sala hanno tenuto vivo lo spettacolo, con un excursus di come sono cambiati i canoni del sex simbol negli anni: «Qualcosa nell’evoluzione dell’uomo deve essere andato storto - ha proseguito -. Siamo passati da John Wayne a Woody Allen, fino alle canzoni in falsetto dei Bee Gees e, in Italia, dei Cugini di campagna per arrivare a George Michael, Elton John e i Village People, Pupo e Renato Zero». Dalla musica al cinema, l’attore ha passato in rassegna i film degli anni Novanta, dove Richard Gere in “Pretty woman” interpretava Edward Lewis, l’uomo bello, ricco, potente e di successo, mentre il poveraccio Jack Dawson (Leonardo di Caprio) in “Titanic” è finito morto per congelamento. Simpatici gli aneddoti di vita reale, che Colombi vive con la moglie Elisa e la coppia di amici Laura e Paolo. «Dal 2000 in poi il mondo appartiene alle donne: l’uomo è rimasto un passo indietro. Dotato di lancia, nella preistoria concentrava tutta la sua attenzione su una preda per volta, mentre la donna, raccoglitrice, era in grado di apprendere tante informazioni contemporaneamente». Donne multitasking che governano il mondo e uomini sul divano con il telecomando in mano, è stata l’ultima immagine che l’attore ha regalato, lasciando comunque un messaggio positivo sull’importanza di compensarsi a vicenda. A sorpresa, tra il pubblico il cantautore Gianfranco Fasano è stato invitato a salire sul palco, regalando una pagina della storia della canzona italiana mentre da dietro le quinte, Leo Valli, voce di Topo Gigio, ha annunciato un nuovo spettacolo in scena dal 5 marzo al teatro Lirico di Milano.
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