L’INTERVISTA Il Po e la resistenza degli “uomini pesce”. «... guerre, economia: il mondo ci aggredisce»

Wu Ming 1 ospite domenica pomeriggio della rassegna Aprile di Liberarazione al teatrino Musitelli

Il Delta del Po, con la sua nebbia avvolgente e i suoi silenzi carichi di storia, diventa lo scenario ideale per una narrazione che intreccia le voci della gente comune – operai, pescatori, figure sfuggenti –, le tragedie del Novecento e gli sconvolgimenti del nuovo millennio attraverso le vicende del partigiano Ilario Nevi. Wu Ming 1, membro del noto collettivo Wu Ming (e del precedente Luther Blissett) sarà ospite a Lodi per presentare il suo nuovo romanzo, “Gli uomini pesce” (Einaudi): appuntamento domenica pomeriggio (alle 18) al teatrino Giannetta Musitelli in via Paolo Gorini all’interno della rassegna “Aprile di Liberazione” promossa dal Coordinamento 25 aprile. Lo abbiamo intervistato.

“Gli uomini pesce” è stato definito in molti modi: “libro di geografia sovversiva”, uno dei primi romanzi a trattare della pandemia, un libro politico, una storia di libertà, un manuale di Resistenza, un omaggio al Po e alle sue terre. Vorrei chiederle, innanzitutto, se è d’accordo o se secondo lei il romanzo ha altre sfumature.

«Gli uomini pesce stimola tante definizioni perché affronta più temi in simultanea. È la realtà a essere così: ogni giorno ciascuno di noi vive più problemi alla volta. Tendiamo a rimuoverlo, ma soffriamo ancora di varie sindromi da stress pandemico, soprattutto i più giovani. E non possiamo prenderci una pausa e occuparcene, perché intanto il mondo ci aggredisce: crisi economica, venti di guerra, tensioni internazionali, e il collasso ambientale, la crisi climatica con le sue manifestazioni estreme...».

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