SIAMO SERIAL Monster, la storia (vera) dei fratelli Menendez

Su Netflix un’altra serie tv “true crime” dedicata a un delitto degli anni 80

Tutto potevano sembrare, tranne che mostri. Eppure, avevano trucidato a colpi di fucile i genitori, per poi comportarsi come se nulla fosse accaduto. Dai creatori di Dahmer è approdata su Netflix un’altra serie tv “true crime”, Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menendez, ispirata a un caso di cronaca nera che sconvolse l’opinione pubblica in America: il 20 agosto 1989, José Menendez (un grande Javier Bardem), un cubano emigrato negli Stati Uniti, fu ucciso brutalmente insieme alla moglie Marie Louise (una altrettanto grande Chloë Sevigny) mentre si trovava nella casa multimilionaria di Beverly Hills. A ucciderli furono i due figli, Lyle (Nicholas Alexander Chavez) ed Erik (Cooper Koch), che vennero condannati all’ergastolo nel 1996 e che tuttora stanno scontando la loro pena. I fratelli, che inizialmente diedero la colpa di quanto accaduto alla mafia, hanno sempre affermato di essere stati vittime di abusi sia psicologici che fisici e sessuali da parte dei genitori, fin da piccoli. È proprio lasciando ampio spazio a questo punto di vista che lo spettatore si ritrova a chiedersi chi siano davvero i “mostri”, se i figli che si sono macchiati le mani di sangue o se la coppia che li ha messi al mondo e che li ha cresciuti nel terrore.

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