
Sotto il cielo di Damasco, il libro dell’assessore di Paullo Abdullah Badinjki
La testimonianza sulla Siria ferita dalla guerra
«La Siria è parte della mia identità. Ho sentito il bisogno di raccontare mezzo secolo di regime degli Assad, perché la memoria non andasse perduta». Così Abdullah Badinjki, 37 anni, assessore del comune di Paullo e coordinatore del Pd nel Sudmilano, presenta il suo primo libro, appena uscito: “Sotto il cielo di Damasco – Mezzo secolo di regime degli Assad” . Un titolo che porta dentro il peso di un Paese ferito e, insieme, la nostalgia di un legame familiare e culturale che lo accompagna da sempre. «Sono nato a Milano, ma ogni estate, da bambino, passavo le vacanze ad Aleppo. Poi nel 2011 la guerra ha spezzato quella continuità. Da allora non sono più potuto tornare». È in quella frattura che prende forma la sua scrittura: la necessità di ricostruire, almeno sulla pagina, una Siria che continua a vibrare nella sua memoria. Il volume ripercorre cinquant’anni di potere degli Assad, intrecciando cronaca politica e sguardi personali. «Ho provato a tenere insieme le due dimensioni», spiega. «Da un lato la storia del regime, dall’altro le voci e i volti delle persone comuni, perché altrimenti si rischia di ridurre tutto a una fredda sequenza di eventi». Nelle pagine si alternano episodi della repressione e immagini quotidiane, ricordi familiari e dati storici, con uno stile che mescola testimonianza e analisi. «Scrivere questo libro – dice Badinjki – è stato un modo per dare ordine a emozioni e ricordi, ma anche per offrire a chi vive qui uno sguardo dall’interno su una vicenda troppo spesso raccontata dall’esterno». Un esordio che porta la firma di un giovane amministratore locale, ma con lo sguardo sempre rivolto oltre i confini. «È vero, sono un assessore di un piccolo Comune, ma le radici non si cancellano. Ho scritto questo libro per i miei figli e per i ragazzi che verranno: perché sappiano che la storia della Siria non è fatta solo di guerra e macerie, ma anche di speranze tradite e di una cultura che resiste». Il volume — prefazione di Marina Sereni, che alle questioni internazionali ha dedicato anni di lavoro — è già in prevendita sul sito dell’editore Cosmo Iannone e sui principali store online; da settembre arriverà in libreria. Si prepara un calendario di presentazioni in Lombardia e altrove; a Roma, dal 4 all’8 dicembre, sarà alla Fiera nazionale della piccola e media editoria. Non sapremo se, alla fine, i lettori troveranno nella storia degli Assad una morale chiara. Forse, come spesso accade nei racconti che restano, resterà invece una domanda: cosa significa, davvero, non perdere il filo della propria radice mentre si contribuisce al bene comune di un luogo che ti ha fatto cittadino? In quell’interrogativo discreto, che non pretende applausi, il libro di Badinjki trova il suo tono. E Paullo, per una volta, si affaccia su Damasco come da una finestra.
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