
Cultura / Centro Lodigiano
Mercoledì 02 Luglio 2025
Un concerto per i diritti umani sulla scia del “Live Aid” del 1985
A Sant’Angelo lo spettacolo con gli allievi della scuola di via Polli e Daccò

Sulla scia di un concerto storico che, il 13 luglio del 1985, aveva permesso di raccogliere fondi per la carestia in Etiopia, l’evento targato “Dimensione musica” sabato scorso ha permesso di lanciare un messaggio forte sui diritti umani. Non un saggio di fine anno, nemmeno un semplice concerto: “Live aid Changes the world... again” ha portato sul palco del teatro San Luigi a Sant’Angelo ottanta allievi della scuola che ha sede in via Polli e Daccò 8, facendo emergere in ciascuna nota l’espressione della solidarietà. Un’ora e mezza di musica, tra evergreen che non passano mai e che hanno fatto vibrare il teatro, con un evento da tutto esaurito. Sulle note di Phil Collins, la serata ha preso il via con una scaletta che ha ripercorso i brani più significativi del “Live aid” che, quarant’anni prima, allo stadio Wembley a Londra e al John F. Kennedy Stadium a Filadelfia aveva permesso di lanciare la più grande campagna di raccolta fondi, con un concerto in mondo visione. «Abbiamo proposto le canzoni più emblematiche», dice il presidente Simone Palladini che, insieme ai docenti di chitarra Paolo Parisi e Antonello Balata, basso, Raffaele Trapasso, batteria, Davide Colombi e Massimiliano Zaccheroni, di canto Alessandro Formenti e tastiere, Mauro Mugiati, ha preparato ottanta allievi della scuola, dai 7 ai 70 anni, per un’esibizione intergenerazionale. «Ogni anno ci teniamo a realizzare un appuntamento che possa trasmettere un messaggio, sia agli allievi che al pubblico. In occasione di questa ricorrenza abbiamo acceso i riflettori sull’importanza dei diritti umani, in un’epoca diversa, ma con un tema che purtroppo è ancora attuale». Ripercorrendo le hit dei Queen, David Bowie, Eric Clapton, degli U2 e dei Dire Straits, il concerto ha alternato l’esibizione di dodici band alla proiezione di videoclip che hanno calato il pubblico indietro nel tempo: con una narrazione che ha seguito il filo rosso di un concerto senza tempo, l’evento ha rievocato anche le immagini delle vittime della carestia che, negli anni Ottanta, avevano fatto il giro del mondo. E per suggellare un momento di grande emozione, le note di “We are the world” di Lionel Richie e Michael Jackson con “Usa for Africa” hanno chiuso un concerto da togliere il fiato.
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