Berlusconi, dal giudizio terreno al giudizio divino

Chissà quante volte nelle ore che hanno preceduto i funerali di mercoledì pomeriggio l’arcivescovo di Milano deve aver letto e riletto l’omelia funebre per Silvio Berlusconi. Chissà quanti dubbi su come sarebbero state interpretate le sue parole, quante correzioni, quanta riflessione su come raccontare il Cavaliere.Monsignor Mario Delpini ha scelto di parlarne come di un uomo, avvicinandolo a tutti noi, riducendo le distanze tra una delle personalità più importanti del Dopoguerra e quanti, in chiesa, in piazza Duomo, davanti a un televisore, hanno seguito con maggiore o minore coinvolgimento l’ultimo passaggio terreno di Berlusconi.

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