Davanti alla violenza brutale, siamo vulnerabili

IL COMMENTO di Marco Zanoncelli

I recenti omicidi che hanno dominato le prime pagine dei giornali lasciano davvero sgomenti: episodi come quelli accaduti a Paderno Dugnano o a Terno d’Isola rivelano una violenza e una brutalità nel mondo giovanile che pensavamo impensabili. Figli che accoltellano a morte madre, padre e fratello, o che si accaniscono brutalmente contro una passante qualunque, senza una ragione plausibile o una giustificazione anche lontanamente accettabile, creano un senso di smarrimento e disorientamento. Cosa sta accadendo nella nostra società, e in particolare ai nostri giovani? Come è possibile assistere a manifestazioni di violenza così cruenta, rabbia assassina e ferocia irrazionale? Ci sentiamo tutti esposti e vulnerabili di fronte a questa ondata di violenza, perché se episodi del genere sono possibili, allora non esistono più dighe o barriere, limiti o difese: siamo tutti potenzialmente vittime di un’aggressività che non mostra segni premonitori, ma rimane celata in un’apparente normalità, minacciosa e ingannevole.

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