Gli investimenti privati del Sudmilano corrono, quelli legati agli enti pubblici invece arrancano

La riflessione Il punto di Marco Ostoni

Opere pubbliche, tante chiacchiere e poca sostanza. Il tema non riguarda certo soltanto il Sudmilano; potremmo dire che è la cifra in negativo del nostro Paese: annunci di grandi progetti, presentazioni in pompa magna, denari investiti a scopo promozionale e per qualche firma prestigiosa di designer/architetto e poi tutto si ferma lì. Spesso per decenni. Mancano i soldi per dare sostanza al sogno (o all’incubo) oppure scatta la sindrome Nimby (not in my back yard, cioè ovunque ma non nel cortile di casa) a fermare tutto. Talora per fortuna, stante l’impatto sull’ambiente e la scarsa o nulla utilità di taluni interventi, talaltra per disdetta, vista l’importanza strategica delle infrastrutture rimaste al palo.

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