I volontari nei consultori sono in linea con la “194”

L’emendamento al decreto per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) in base al quale, nel riordino del sistema regionale, si prevede che i consultori possano avvalersi “senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche della collaborazione di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel campo del sostegno alla maternità”, ha suscitato un gran polverone, accese e allarmate reazioni con toni anche violenti, ed è stato trascinato da subito nell’agone delle contrapposizioni partitiche. Eppure, si tratta di un emendamento in linea con la legge e rispondente alle doverose istanze di solidarietà sociale. L’unica spiegazione della scomposta reattività non può che essere quella di impedire l’attenzione sulla maternità nella fase della gravidanza, portando lo sguardo non solo verso la donna ma anche verso il bambino che vive e cresce nel suo grembo L’accusa di violare la legge sull’aborto è smentita dalla stessa legge 194/1978 che, nell’art. 2, elenca minuziosamente i compiti dei consultori:

© RIPRODUZIONE RISERVATA