
Lodi
Nei giorni scorsi il continente africano è approdato all’attenzione dei media occidentali per due notizie. La prima è stata affrontata solo dalla stampa specializzata. La seconda ha avuto ampia eco. Entrambe raccontano però molto di più dei singoli fatti oggetto della contingente attenzione giornalistica: confermano che purtroppo il destino dell’Africa resta nelle mani di “altri” - e dunque non degli africani - e molto dipenderà anche dal nuovo corso della politica americana. Nel precedente mandato Trump non ha dedicato particolare attenzione all’Africa, vedremo se nei prossimi quattro anni qualcosa cambierà. Resta il fatto che se anche il suo grado di attenzione restasse minimo, alcune sue scelte involontariamente avranno impatto sulla vita di miliardi di persone. Ma andiamo con ordine. Prima notizia. Nel 2024 diversi stati africani sono tornati dopo qualche anno di pausa a emettere sostanzioso debito pubblico, spesso contratto in dollari. Costa d’Avorio, Benin, Kenya, Nigeria e Sudafrica hanno chiuso infatti emissioni obbligazionarie che da un lato sono state salutate con favore dai governi perché hanno avuto successo, dall’altro preoccupano gli osservatori perché i tassi di interesse sono decisamente favorevoli per i sottoscrittori e dunque il debito è particolarmente oneroso da ripagare per le casse degli stati africani.
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