L’effervescente religiosità medievale e papa Leone XIV

Lodi

“Sono un figlio di Sant’Agostino, agostiniano” ha affermato papa Leone XIV nel discorso pronunciato la sera dell’8 maggio scorso, dalla loggia della basilica vaticana, in occasione della sua prima benedizione Urbi et Orbi, a coronamento dell’elezione a 266esimo successore di Pietro. Il ventiduenne Robert Francis Prevost era entrato il primo settembre 1977 nel noviziato degli Agostiniani della loro Provincia religiosa degli Stati Uniti medio-occidentali e, emessa la professione solenne il 29 agosto 1981, due decenni più tardi sarebbe stato eletto priore generale dell’Ordine, restandone alla guida dal 2001 al 2013.L’Ordine degli Agostiniani, oggi diffuso nei cinque continenti con circa tremila religiosi, affonda le proprie radici nell’effervescente religiosità medievale delle regioni dell’Italia centrale e scaturisce da tre polle che ne irrorano una spiritualità tradizionalmente attenta all’attualità della Chiesa, delle differenti culture e delle mutevoli realtà sociali di ogni tempo. Questi tre elementi costituiscono il nucleo profondo e il segreto della longevità di una famiglia religiosa che dal XIII secolo è incamminata, nel terzo millennio dell’era cristiana, verso gli ottocento anni di esistenza: il carisma contemplativo e missionario del grande pensatore e pastore di popolo Agostino d’Ippona (354-430), l’esperienza religiosa eremitico-missionaria di ispirazione agostiniana capillarmente diffusa tra Toscana, Umbria, Marche e Lazio tra il XII e il XIII secolo, un genetico e reciproco legame di fidelitas con la Sede apostolica.

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