Stranieri, il Lodigiano è accogliente anche se offre bassi redditi

L’analisi I dati della Fondazione Leone Moressa sulla presenza di immigrati nelle province italiane

Il “Rapporto 2024 sull’economia dell’immigrazione” presentato alla Camera dalla Fondazione Leone Moressa ci racconta che il Lodigiano è terra di grande accoglienza.

A fine 2023, a fronte di complessivi 228.136 residenti, gli stranieri erano 28.915, il 12,7 per cento del totale. In Lombardia i residenti stranieri sono l’11,8 per cento del totale e in Italia “solo” l’8,7. Se analizziamo il dato delle singole province, Lodi è la terza dopo Milano (14,7 per cento) e Mantova (13,6 per cento). Queste tre province hanno economie molto differenti tra loro e dunque possiamo ipotizzare che “attirano” stranieri impiegati in comparti economici altrettanto diversi, basta solo pensare alla massiccia presenza delle logistiche nel Lodigiano e alla fittissima rete di aziende agricole nel Mantovano.

Se Lodi è ai primi posti per numero di stranieri residenti in rapporto alla popolazione complessiva,

perde invece parecchie posizioni nella classifica dei redditi medi degli stranieri. La media lombarda è 18.480 euro. In cima alla classifica troviamo Milano (19.610 euro), poi Monza, Bergamo, Lecco, Varese e Como: Lodi arriva soltanto dopo e si colloca al settimo posto, con un reddito medio degli immigrati stranieri pari a 17.620 euro (860 euro sotto la media lombarda). I dati di Milano (unica in Italia a “gareggiare” con le grandi città europee) sono poco confrontabili con le altre province lombarde, sia sul fronte degli stranieri residenti sia per quanto concerne il reddito medio. Insomma, stiamo parlando di una realtà che gioca una partita a sè.

È possibile invece un confronto di Lodi con il resto dei capoluoghi lombardi, dal quale emerge che alcune delle economie più industrializzate - Monza, Bergamo e Como - garantiscono un reddito medio agli stranieri più elevato rispetto al Lodigiano. La spiegazione può essere che le condizioni salariali nell’industria e specialmente nella grande industria (poco presente da noi) sono certamente più appetibili di quelle della logistica e dei servizi in senso lato. Desta qualche perplessità però il dato di Brescia, terra di grandi aziende, che per numero di stranieri insediati (dato percentuale) e per reddito medio di questi ultimi, si colloca sotto Lodi.

C’è un altro dato interessante, ed è la differenza tra il reddito medio degli stranieri e quello degli italiani. Come prevedibile, questo confronto è a vantaggio dei secondi ovunque, ma con dimensioni molto diverse a seconda delle province. La differenza media in Lombardia è di 10.830 euro. A Milano di 14.990. Seguono Monza, Lecco e Pavia. In quinta posizione Lodi, dove la differenza tra il reddito medio degli italiani e quello degli stranieri è di 9.090 euro, ben 1.740 euro in meno della media regionale.

Ci sono poi altri dati che fotografano la capacità contributiva degli stranieri, cioè quanto partecipano al funzionamento dello Stato in tutte le sue varie articolazioni. Questa capacità è direttamente legata al reddito, al netto del fatto che - vale per gli stranieri quanto per gli italiani - non tiene conto dell’evasione fiscale che sappiamo essere un problema drammatico nel nostro Paese.

L’Irpef media pagata dagli immigrati in Lombardia è pari a 3.630 euro. In cima alla classifica troviamo Milano (4.590) che stacca nettamente tutti gli altri territori. Seguono altre otto province e infine arriva Lodi, che con 2.660 euro ha uno tra i dati più bassi in Lombardia, 970 euro sotto la media regionale. A questo aggiungiamo che l’Irpef complessiva versata dagli stranieri in provincia di Lodi è la più bassa in Lombardia se escludiamo il territorio montano di Sondrio. L’ammontare complessivo a livello regionale è 2 miliardi 658 milioni di euro. La provincia di Milano, da sola, contribuisce con 1 miliardo 257 milioni. Seguono Brescia (290 milioni), Bergamo (253), Monza (176) e poi tutti gli altri. Lodi con “soli” 46 milioni è in coda.

La fotografia scattata dalla Fondazione Leone Moressa è un ottimo punto di partenza per capire lo “stato di salute” degli immigrati della porta accanto. Volendo sintetizzare, la provincia di Lodi è estremamente accogliente perché in percentuale ospita molti più stranieri di numerose altre province. Ma se guardiamo ai dati economici, questi immigrati risultano in media tra i più “poveri” di Lombardia. È un tema che dobbiamo porci, perché questi divari sono certamente legati al tipo di impiego che gli stranieri trovano da noi rispetto a quello di altri territori, ma potrebbero avere anche altre ragioni sottostanti. A Pavia, che non è certo un territorio industrializzato, l’Irpef media degli immigrati è più alta che a Lodi (2.820 contro 2.660 euro).

Perché dunque nel Lodigiano gli stranieri, sebbene abbiano un reddito medio più basso che altrove, sono così numerosi? Provo a ipotizzare una possibile, tra le tante, spiegazioni, per nulla scientifica: perché nel nostro territorio, ancora a misura d’uomo, trovano servizi, accoglienza e un sistema di welfare migliore. Che non significa assistenzialismo ma capacità di integrare. Per quanto ancora potrà reggere questo modello, visti i chiari di luna delle finanze pubbliche e le difficoltà del terzo settore, non è dato sapersi. Ma per il momento consideriamolo un fiore all’occhiello. n

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