TRAGEDIA È il momento del dialogo nel dramma di Paderno Dugnano

La riflessione di don Rigoldi: «Sarà importante far comprendere al ragazzo che se vorrà chiedere scusa a queste persone che gli hanno voluto bene potrà cercare di ricominciare a progettare la sua vita, pur con questo nodo addosso, in modo tale che sia costruttiva, per quello che potrà ancora fare»

Il ragazzo di Paderno Dugnano che ha ammesso di aver accoltellato a morte i genitori e il fratello minore si trova al centro di prima accoglienza del Beccaria, l’istituto minorile di Milano, vigilato 24 ore su 24. Sulla vicenda don Gino Rigoldi, cappellano emerito dell’istituto, ha raccontato al Sir quali sono i passi che adesso per il giovane che, una volta che sarà stata chiarita la sua posizione, sono già segnati nel suo futuro. «Quando avvengono casi di questo genere, prima di tutto bisogna avere pazienza, e ascoltare le loro confessioni. Per dar loro il tempo necessario affinché si rendano conto di quello che hanno commesso. Questo ragazzo già sa, in maniera molto confusa, cosa ha fatto, perché l’ha fatto e come l’ha fatto. Quando comincerà a rendersene conto, si tratterà di dialogare con lui, per capire quali sono i suoi sentimenti».

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