
Fontana furioso per la retrocessione della sanità lombarda: «È falso»
SALUTE La Regione scende dal quarto a sesto posto, il governatore: «Inaccettabile». Per il ministero della Salute la reazione di Fontana «appare mal indirizzata e il linguaggio utilizzato inopportuno»
La Lombardia nel 2023 è retrocessa di due posizioni (passando dal quarto al sesto posto) nell’annuale monitoraggio del ministero della Salute sui livelli essenziali di assistenza, le prestazioni che il servizio sanitario deve garantire a tutti i cittadini, indipendentemente dal luogo di residenza. Una classifica che è stata duramente contestata dal presidente della Regione, Attilio Fontana. «Sono cose assolutamente inaccettabili. I parametri indicati non hanno niente a che vedere con il funzionamento della sanità, sono cose cervellotiche che hanno l’obiettivo di penalizzarci. Sono dati che si fondano su questioni che non c’entrano niente, codici interpretabili in differenti modi, tra diverse Aziende sanitarie e Regioni. Non può essere questo il metodo di giudizio del funzionamento della sanità. Sono tutte, se posso usare un termine giuridico, puttanate». Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine di un evento al Pirellone ha duramente risposto a una domanda sulla classifica del ministero della Salute sulle Regioni con le cure migliori, che vede la Lombardia al sesto posto. «Quindi, va bene così, l’importante è che il Niguarda sia il migliore ospedale d’Italia e che nei primi dieci ce ne siano altri cinque lombardi. E scendendo vedo anche il mio grande ospedale di Varese che è comunque 15° o 16° nella graduatoria. Vuol dire che la qualità di tutti gli ospedali è eccellente, che la qualità di tutta la nostra sanità è eccellente. Quindi non ragioniamo di loro, ma guarda e passa. Quello che succede a Roma ci riguarda fino a un certo punto. Anzi, non vogliamo neanche pensare che ci riguardi», ha detto.
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