«Il trasporto pubblico peggiora, un danno anche per l’ambiente»
LODI «Un sondaggio Ipsos e Legambiente ha appurato che il 30% degli italiani ha dovuto fare rinunce a causa dei costi, dei tempi o della scomodità dei viaggi per raggiungere i luoghi di lavoro o di studio. Il 20% ha rinunciato a cure o analisi mediche per l’impossibilità di raggiungere l’ospedale o l’ambulatorio per l’appuntamento indicato»
Peggiora la mobilità delle persone. Un sondaggio Ipsos e Legambiente ha appurato che il 30% degli italiani ha dovuto fare rinunce a causa dei costi, dei tempi o della scomodità dei viaggi per raggiungere i luoghi di lavoro o di studio. Il 20% ha rinunciato a cure o analisi mediche per l’impossibilità di raggiungere l’ospedale o l’ambulatorio per l’appuntamento indicato. TreNord, le ferrovie regionali, non sono mai andate peggio: meno treni e sempre meno puntuali. Il trasporto pubblico perde passeggeri, persino a Milano, unica città italiana ad avere tanti tram, metropolitane e bus elettrici come nel centro Europa. Il governo stanzia per il trasporto pendolari appena 30 miliardi all’anno, mentre nei primi anni dieci anni di questo secolo la spesa annua (attualizzata) oscillava tra i 35 e i 40 miliardi. Nel confronto con gli altri paesi europei siamo perdenti: una indagine di Greenpeace ci colloca al 21 esimo posto.
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