Cittadinanza ai ragazzi stranieri, lo “ius scholae” spacca il mondo della politica lodigiano
Per Lega e Fratelli d’Italia la legge va bene così com’è e le priorità sono altre; il Pd di Guerini spinge per lo ius soli
Lo spunto è arrivato dallo sport o, meglio, dalle Olimpiadi di Parigi. Il dibattito però sta tendendo banco a Roma soprattutto, complici anche la differenza di vedute emersa tra gli alleati di centrodestra al Governo, vedasi l’apertura espressa da Forza Italia all’ipotesi Ius Scholae, ovvero garantire la cittadinanza al minore nato in Italia o arrivato entro i 12 anni di età che abbia completato almeno cinque anni di scuola in Italia, in uno più cicli scolastici. Le possibili modifiche sulle modalità per ottenere la cittadinanza italiana accendono il dibattito politico e toccano da vicino la Lombardia e il Lodigiano, visti i numeri degli studenti che non hanno la cittadinanza italiana e popolano le scuole del territorio. Secondi i dati elaborati da Openpolis, sono poco più di 914 mila gli studenti stranieri che studiano in Italia al di sotto dei 17 anni; 300 mila potrebbero beneficiare della norma e quasi tutti sono residenti al centro-Nord, uno su quattro in Lombardia.
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