Cresce la “fame” di volontari civici

La situazione nel Lodigiano Alcune attività sono venute meno negli ultimi anni, c’è preoccupazione per il futuro: «Manca il ricambio generazionale»

Il volontariato civico regge ed è ancora una componente fondamentale dell’offerta di servizi dei comuni lodigiani, ma qualche crepa si avverte e qua e là alcune attività sono venute meno nel corso degli ultimi anni. E soprattutto preoccupa la mancanza di ricambio generazionale che si intravede all’orizzonte. Il volontariato civico spesso garantisce a costo zero attività come il trasporto anziani o disabili, il nonno vigile davanti le scuole, la consegna dei pasti o persino l’apertura delle biblioteche. Senza questa risorsa, i Comuni dovrebbero tagliare servizi o sopperire in proprio, impegnando personale sottratto ad altri servizi oppure ricorrendo al mercato, facendosi carico dei costi o riversandoli sugli utenti. In ogni caso, dimenticandosi della gratuità garantita finora da un manipolo di persone, spesso anziane, legate al senso civico e spinte da un profondo senso di altruismo e di affermazione personale.

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