Detenuto morto in carcere, attesa per l’esito dell’autopsia

Il sindacato Sappe denuncia: «Il tema però è la carenza di organico per quanto riguarda il coordinamento delle unità operative: più agenti consentirebbero di organizzare meglio il lavoro».

Tra poche ore sarà più chiara la causa del decesso del 30enne morto in carcere nella notte tra venerdì e sabato. Si attende, infatti, l’esito dell’autopsia, una procedura dovuta per fare chiarezza sulla morte dell’uomo, disposta dalla Procura di Lodi guidata da poco dalla dottoressa Laura Pedio. Il 30enne, di origini brasiliane, con problemi di tossicodipendenza alle spalle, era arrivato alla Cagnola da poco, trasferito dal carcere di Busto Arsizio dove, secondo i primi riscontri, aveva avuto delle incompatibilità con qualche detenuto.

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