Il grazie di Leo Nucci ai medici del Maggiore: «Se sono ancora vivo lo devo solo a loro»

IL BARITONO LODIGIANO Il cantante d’opera 83enne è sopravvissuto a tre delicate operazioni chirurgiche

«I medici dell’Ospedale Maggiore di Lodi mi hanno salvato la vita, sono stati meravigliosi, sento il dovere di ringraziarli». La voce di Leo Nucci al telefono è forte, chiara, come se nell’ultimo mese non gli fosse accaduto nulla. Come se fosse già pronto per rivestire i panni di Rigoletto, lui che del giullare più famoso della storia dell’opera è il primo interprete al mondo, il baritono perfetto anche a 83 anni. Come se non fosse appena uscito dall’ospedale dopo trenta giorni di ricovero e tre delicate operazioni in anestesia totale per curare una grave infezione alla vescica. Come se non se la fosse davvero vista brutta.

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