Il rischio crollo per il ponte storico in commissione: via alla nuova campata

Lodi I tecnici in Broletto per spiegare le motivazioni dell’intervento. L’intervento di Aipo si è reso necessario per la sicurezza idraulica della città. Previsti sei mesi di chiusura al traffico e forti disagi

«Quest’opera non è stata solo ritenuta indispensabile, ma a priorità immediata». E questo perché «se si verificasse una piena in cui l’acqua si avvicina al concio di chiave delle arcate, il ponte andrebbe in crisi: il livello delle acque a monte si alzerebbe subito e il ponte storico non resisterebbe e crollerebbe». C’è l’ipotesi di rischio-crollo del ponte storico tra le motivazioni alla base del cantiere AIPO per la nuova campata. È quanto emerso ieri sera dalle parole la valutazione dell’ingegner Silvio Rossetti, progettista dell’opera, nella commissione Ambiente e Territorio convocata per fare luce su dettagli del progetto e impatti, in particolare generati dalla chiusura di sei mesi al traffico, a partire da inizio marzo. Appuntamento in cui non sono mancate tensioni - tra cui l’esposizione di cartelli di protesta in aula da parte di Stefano Rotta, che aveva anche una t-shirt che ricordava il disastro del Vajont - e il durissimo scontro politico tra maggioranza e opposizione di centrodestra, sullo snodo giudicato cardine della conferenza dei servizi 2022 e sulle azioni poste in essere per mitigare i disagi. Tra le accuse dell’opposizione Lega, quelle al sindaco che «ha dormito in questi tre anni e mezzo», a cui sono seguiti gli attacchi del centrosinistra sul fatto che il progetto era noto ed è stato presentato già a settembre 2021 alla stampa. Un intervento, ha chiarito il dirigente AIPO Gaetano La Montagna, rientra in un pacchetto di interventi individuati a parte dal 2001 per «rendere Lodi una delle poche città, forse l’unica in Italia, che ha un grado di sicurezza idraulica con un tempo di ritorno di 200 anni». Nell’ultimo tassello rientrano i cantieri per la nuova campata e quelli per l’apertura del ramo secondario oggi interrato del fiume. La progettazione, ha ribadito La Montagna, risale al 2021, mentre la chiusura della Conferenza dei Servizi è del maggio 2022 e l’appalto è di inizio 2025 e i lavori oggi sono in parte consegnati. Come si agirà? Andando ad aggiungere una campata lateralmente al ponte, agendo sulla spalla sinistra del ponte, che «è elemento strutturale in equilibrio» e, per mantenerlo tale, bisogna intervenire realizzando palificate necessarie a evitare cedimenti strutturali. La parte più impattante sarà proprio questa, con i pali che dovranno essere realizzati in mezzo alla strada; lavorazioni che impongono quindi la chiusura al traffico. «Lavori che dureranno 180 giorni, dopo che si sono fatte modifiche strutturali in modo da ridurre il tempo di chiusura della viabilità - ha detto l’ingegnere - : sono state fatte ipotesi di strutture temporanee di bypass della viabilità, tecnicamente non probabili in questo contesto. Se fossero state possibili si sarebbero fatte: non ci si sarebbe divertiti a creare un disagio, che si è invece cercato di limitare». Il sindaco di Lodi Furegato ha ripercorso il lavoro in atto su più fronti, dalla riduzione del tempo di chiusura in 180 giorni - «grazie al premio di accelerazione che verrà riconosciuto da un finanziamento integrativo regionale» - al lavoro sul riordino della viabilità, sui trasporti e sui servizi. «È chiaro che parliamo di un disagio per la nostra città che è molto significativo, perché l’intervento avrà effetti su scala comunale, sovracomunale e provinciale e in questo momento c’è un coordinamento in corso tra comuni, provincia, Prefettura, Agenzie del Tpl e riunioni ci saranno anche nei prossimi giorni». La chiusura al ponte, ha chiuso il sindaco, che ha ricordato anche l’attenzione per le attività produttive che avranno impatti, «non è un tempo infinito, è un tempo ben identificato, ma che dobbiamo operare al meglio per gestire».

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