L’aggressione sull’autobus: «Attimi di attesa e terrore, sul mezzo tantissimi ragazzini»

Lodi La testimonianza di una passeggera: «40 minuti prima di ricevere assistenza»

«Io c’ero». Inizia così la drammatica testimonianza di una delle passeggere in viaggio sul bus Pavia-Lodi diventato teatro di violenza e paura, con l’aggressione al conducente e un passeggero accoltellato alla schiena. Una donna «scesa tremante come una foglia» dal mezzo, per quello «che è stato letteralmente un trauma a ciel sereno, un trauma per me che ero tra le cinque persone più grandi di quel bus». La maggior parte dell’utenza, come ricorda la donna che ha deciso di rivolgersi a «Il Cittadino» per denunciare quanto vissuto, era composta da giovanissimi. «In quel momento ci saranno stati quasi 200 ragazzi di ritorno da scuola, ragazzi che si servono di un servizio di trasporto pubblico e che ieri erano a rischio; ragazzi che prendono il bus quotidianamente e per i quali i genitori non dovrebbero nemmeno rischiare di provare paura per la loro incolumità - ha sottolineato ieri la passeggera - : vogliamo parlare del poverissimo autista che mentre si trovava al lavoro ha rischiato di morire perché una delle porte era malfunzionante?».

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