«Lo spaccio in città bassa in mano a un italiano vicino alle cosche»

LODI La pesante denuncia dello scrittore e attore lodigiano Giulio Cavalli: «La Maddalena si è trasformata in una piazza di vendita di droga in cui le mani della manovalanza sono straniere»

«Il problema non è che alla Maddalena c’è la criminalità, anche se è polmone della piazza di spaccio in cui le mani della manovalanza sono straniere, mentre è italianissimo e vicino a cosche note a livello nazionale chi guadagna». Il problema - parola di Giulio Cavalli, scrittore, giornalista, attore lodigiano, finito anche sotto scorta per la sua attività antimafia - «è che alla Maddalena non c’è nessuno. E basta passare di sera per capirlo. E lì dove c’è il vuoto, riesce a fare eco anche la voce dell’Invernizzi di turno». Dalla Maddalena, dove ha abitato a lungo e che ancora frequenta, lo scrittore lodigiano interviene sulla vita di quartiere, ma anche sull’iniziativa per la sicurezza del consigliere comunale Invernizzi, che ha annunciato un presidio anche in piazzale Barzaghi. «Io credo che la più bella risposta a queste parole sia l’iniziativa Cous Cous Clan lanciata dal BarZaghi (in agenda questa sera alle 19, sottotitolo “contro ronde e fasci vari”, ndr) per dar vita a un ritrovo che sia anche un presidio e decidere di uscire da questa idea di gestione della città come cura e fondotinta solo per la zona centrale - ha detto Cavalli - : il ricorso alle ronde è uno strumento di provocazione politica che nemmeno i leghisti più vannacciani oggi vanno a rivangare. Dopo essersela presa con un ragazzino per una canzone, pensando fosse straniero e che peraltro è italiano, minacciando querele mai arrivate, nella sua uscita politica sulla sicurezza si è fatto accompagnare dalla persona più pericolosa vista a Lodi negli ultimi anni a volto scoperto».

Da persona che ha vissuto alla Maddalena, Cavalli mette in fila i problemi, a partire «dall’appartamento affittato da un’italianissima signora a numerosi stranieri fregandosene della responsabilità sociale del proprio immobile, generando situazioni problematiche», «all’amministrazione comunale che si è mossa per i paletti caduti solo dopo il ferimento di un’anziana», fino «all’elemento mai citato della Maddalena come piazza di spaccio dove la criminalità appalta agli stranieri lo spaccio lucrando sulla xenofobia». Non mancano i rilievi sul panorama politico - «il consigliere Maggi ha specificato di essere antifascista, dimenticando che esserlo è obbligatorio, altrimenti si è fuori dal perimetro costituzionale» -, anche all’indirizzo dell’amministrazione. «Io sono sicuro che il sindaco sappia benissimo che la sicurezza non è materia da delegare solo alle forze dell’ordine e alla Prefettura perché la sicurezza si crea mantenendo una città viva in ogni suo quartiere - ha aggiunto Cavalli - : alla Maddalena c’è stato un concerto di fronte alla chiesa in tutto il programma di Lodi al Sole e le iniziative culturali sono scaricate sull’iniziativa privata».

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