LODI A SanfereOrto nasce “Tiny forest”
con 400 piante di 17 specie diverse
L’intervento sostenuto da Terna a favore della biodiversità
Una “Tiny forest” a Lodi, grazie all’investimento di Terna: la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale italiana dell’elettricità, con circa 75mila chilometri di linee in alta e altissima tensione, oltre 900 stazioni su tutto il territorio nazionale e 30 interconnessioni con l’estero, ha scelto di portare nel capoluogo lodigiano un progetto ambientale - partner scientifico del progetto è La Sapienza di Roma - che affonda le sue origini in Giappone. «La Tiny forest realizzata a Lodi è la prima in Lombardia - ha spiegato il responsabile dell’Unità strategie di sostenibilità di Terna, Luca Moiana, ieri mattina durante la presentazione del progetto a SanfereOrto -. Con una superficie di 200 metri quadrati, l’area ospita 400 piantine, con specie selezionate da genotipi locali con l’obiettivo di aumentare la biodiversità nelle aree urbane». In totale sono 17 le varietà, arboree e arbustive, che sono state messe a dimora nel mese di marzo. Ma l’investimento di Terna non ha solo a che fare con l’attenzione verso l’ambiente. In sinergia con la Società botanica italiana, che curerà la parte tecnica e scientifica del progetto, Terna ha individuato la città di Lodi contando sull’apporto del Movimento lotta fame nel mondo: un partner che potrà conferire un’impronta sociale all’iniziativa, con attività di inclusione sociale rivolte alle fragilità che trovano casa a San Fereolo. «Ringrazio Terna e Società botanica italiana che hanno intravisto nella realtà di SanfereOrto un’opportunità - ha detto il presidente del Mlfm Antonio Colombi -. La Tiny forest rappresenterà un arricchimento dal punto di vista didattico delle offerte a favore della comunità, non solo in funzione all’ambiente, ma anche della formazione e dell’inclusione». Coordinando le attività operative, Laura Negri ha spiegato le varie fasi di lavoro che hanno previsto la preparazione del reticolato suddiviso in quadrati, ciascuno con composizioni arboree differenti a favore della biodiversità. Vito Cambria, responsabile scientifico di Società botanica italiana spiega l’impatto che il progetto green avrà sul territorio: «Queste foreste saranno monitorate per verificare la loro capacità di migliorare la qualità dell’aria, catturare CO2 e altri inquinanti, contribuire alla riduzione delle temperature e facilitare l’infiltrazione delle acque piovane». Erano presenti anche l’assessore comunale Stefano Caserini e il project manager Gian Marco Locatelli, che hanno ringraziato i vari partner per l’importanza di un investimento che guarda al futuro del nostro territorio.
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