LODI Alla Danelli una stanza multifunzionale nel segno dell’autonomia VIDEO

Fondazione I Lions hanno donato 3mila euro per arredare uno spazio riservato ai ragazzi disabili

Grazie al sostegno di 3mila euro dei Lions club lodigiani la fondazione Danelli completa, a cascina Caselle, all’Albarola, gli spazi per l’avvio all’autonomia dei suoi ragazzi. Nella stanza multifunzionale, che è stata arredata in questi giorni e inaugurata ieri, è stata affissa una targa: “Realizzata grazie al contributo del Lions club international foundation LCIF”. «Si tratta di uno spazio polifunzionale - hanno spiegato il direttore della Danelli Francesco Chiodaroli, il governatore in carica del distretto Lions 108lb3 Davide Michele Gatti, l’immediato past governatore del distretto Lions 108 lb3 Moreno Poggioli, Angelo Gallinari, referente LCIF del distretto e Luisa Zanelli referente LCIF per la circoscrizione di Lodi - che può servire per i coffee break durante gli eventi per esempio, ma anche come estensione della cucina adiacente, per i giochi da tavolo dei ragazzi e grazie ai 3 letti a scomparsa serve anche all’ampliamento dell’ostello già costituito da 13 letti divisi in camere singole e doppie». L’esperimento delle notti in ostello è già partito con un gruppo di 7 ragazzi questa estate ed è stato entusiasmante, pur nelle difficoltà, la partenza ufficiale però sarà a gennaio. Alla Danelli sono seguiti 180 minori, 110 con fragilità relative alla neurodivergenza, autismo compreso e 70 con fragilità fisiche importanti. Il direttore Chiodaroli, ringraziando i Lions durante il taglio del nastro, ha ribadito i valori che sottendono il progetto “Oltre una visione da costruire insieme” partito un anno fa con l’acquisto della cascina Caselle. L’obiettivo è far diventare questo magnifico luogo, immerso nel verde, a ridosso del polo scolastico, dello Zucchetti village, dell’oratorio, dell’Uonpia e del centro riabilitativo Danelli, il luogo della normalità, uno skilling club, l’hanno chiamato loro, per imparare ad essere autonomi e lavorare. Andando oltre, ha detto Chiodaroli, tutti gli stereotipi del caso, quello linguistico dell’inclusione e anche quello del famoso “dopo di noi”. «L’inclusione è superata dal concetto di relazione e amicizia e il dopo di noi dall’andare insieme verso il futuro». Quello che sembrava un sogno irrealizzabile, ora, grazie al sostegno di tanti, sta diventando realtà.

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