LODI La social card per 505 famiglie: «Ma ne servirebbero altre 1689»
Lotta alla povertà: Il bonus è erogato dal governo, che invierà comunicazione ai nuclei beneficiari
Ricevono 500 euro in tutto, una tantum. E possono utilizzarli, tramite l’apposita carta elettronica di pagamento “Dedicata a te”, per la spesa - per l’acquisto quindi di beni alimentari di prima necessità -, ma anche per fare il pieno all’auto o per abbonamenti al trasporto pubblico locale. È ufficialmente attiva da domenica 1 settembre la nuova social card 2024 Dedicata a te, bonus da 500 euro dedicato alle famiglie con un Isee inferiore ai 15mila euro. E sono 505 le famiglie del capoluogo individuate per ricevere l’aiuto messo a punto dal governo, che nei prossimi giorni riceveranno la comunicazione ad hoc da parte del Comune. Il meccanismo prevede che sia l’Inps a individuare i nominativi delle famiglie destinatarie del sostegno, poi comunicati al Comune, chiamato a verificare la residenza e anche inviare le lettere specifiche di comunicazione delle misura, con cui i destinatari vanno poi a ritirare la social card negli uffici postali. «È bene chiarire che il Comune verifica solo il requisito della residenza, la scelta dei nominativi è effettuata dall’Inps, ma se qualcuno sa di rientrare nei requisiti e non riceve comunicazioni specifiche può rivolgersi ai servizi sociali del Comune per una verifica - spiega l’assessore al welfare Simonetta Pozzoli - : a tutti i beneficiari che ci vengono segnalati dall’Inps è comunque previsto l’invio della comunicazione da parte dei nostri uffici». Non tutti coloro che hanno i requisiti però la riceveranno. «Secondo i criteri stabiliti per individuare i beneficiari le famiglie che ne avrebbero avuto diritto nel comune di Lodi sarebbero stati 2194, mentre Inps ci ha indicato 505 destinatari significa che 1689 famiglie della nostra città rimangono escluse dal provvedimento per il meccanismo di suddivisione dei fondi nei singoli territori - spiega ancora l’assessore Pozzoli - : ci sono poi una serie di criteri di priorità di cui tenere conto». Che privilegiano prima i nuclei familiari composti da non meno di tre componenti di cui almeno uno nato entro il 2009, poi i nuclei sempre con non meno di tre componenti di cui almeno uno nato entro il 2005 e solo poi genericamente i nuclei composti da non meno di tre componenti, tutti con Isee inferiore a 15mila euro. «È una misura spot di contrasto alla povertà alimentare e, come tutte le misure di sostegno, è importante, anche se il sostegno è temporaneo - sottolinea l’assessore Pozzoli - : non è però una risposta per tutti, considerato che i criteri di priorità rischiano di lasciare fuori le persone singole ad esempio, privilegiando i nuclei familiari con figli, e spesso quelli anche le famiglie con figli più grandi. Assicura quindi una copertura parziale, anche per la distribuzione dei fondi che non permette ad esempio di coprire tutte le necessità del capoluogo». L’assessore poi chiarisce che il Comune non ha poteri nell’individuazione dei destinatari. «Non è una misura a cui si accede tramite domanda dell’interessato, è bene chiarirlo per evitare confusioni, e non sono risorse del Comune, che può solo verificare la residenza».
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