Lodi: non si placano le polemiche per le due case donate «solo per i lodigiani»

L’assessore comunale Silvana Cesani: «La platea dei destinatari la definisce la legge, per la legge è cittadino italiano chi ha la cittadinanza italiana e di Lodi è chi risiede a Lodi»

Solo su un aspetto sono tutti d’accordo. Ergo la generosità della signora 86enne che ha scelto di donare i due appartamenti al Comune di Lodi, perché siano venduti e il sindaco distribuisca il ricavato fra persone veramente bisognose. È l’aggiunta della signora nel testamento, persone “italiane e di Lodi”, ad aver generato visioni del tutto differenti. Non smette di far discutere, complici anche i fari accesi dei media nazionali, dopo «il Cittadino», la vicenda della particolare eredità destinata al Broletto con i due appartamenti di via San Bassiano (98 metri quadri) e via Benedetto Croce (50 metri quadri). «La platea dei destinatari la definisce la legge - ha sottolineato ieri Silvana Cesani, Lodi Comune Solidale - : non si definiscono lodigiani i nati e residenti a Lodi. Per la legge è cittadino italiano chi ha la cittadinanza italiana e di Lodi è chi risiede a Lodi, indipendente dal luogo di origine, che sia il Sud o il centro Italia, che sia la Francia o l’Inghilterra o l’Africa. Nel momento in cui bisogna discutere della questione vedo una discriminazione, perché la legge è chiara».

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