LODI Nuovo museo all’ex Linificio, tutti d’accordo sul progetto

Passa all’unanimità in consiglio comunale il piano per fare tornare l’area alla destinazione urbanistica di servizi pubblici

Al voto favorevole all’unanimità è scattato anche un applauso spontaneo, che dice quanto la città tutta conti sulla rivoluzione ex Linificio. Primo “sì” bipartisan, sabato mattina, dal consiglio comunale “urgente” - con tempi di convocazione ridotti in vista della scadenza del 31 luglio per assegnare i lavori - dedicato alla rigenerazione urbana per dar vita all’Opificio della Cultura, sede dell’archivio storico comunale, del nuovo museo civico, ma anche di nuovi spazi da vivere, per laboratori, mostre, concerti, per lo studio, la ricerca e il co-working. Un passaggio in consiglio legato anche alla necessità di adeguare la destinazione urbanistica dell’area - perché ritornasse a “servizi” - , ma comunque «doveroso», ha chiarito il sindaco di Lodi Andrea Furegato, perché «riguarda un progetto di grande impatto per la mole dei finanziamenti, per la destinazione, perché tocca un immobile che è entrato nella disponibilità del Comune quasi cinquant’anni fa e con questo progetto troverà una riqualificazione complessiva». Un progetto avviato dall’amministrazione Casanova, «per cui l’amministrazione attuale ha operato nel principio della continuità amministrativa, con il coinvolgimento della città». Un’operazione più volte definita complessa dal consigliere particolare del sindaco Andrea Cancellato. «Tutte le idee messe in campo precedentemente per l’immobile sono naufragate e finora si è proceduto per lotti senza una visione unitaria, lasciando vuoti 15mila metri quadrati, abbandonati per oltre 30 anni - ha detto Cancellato - : la scelta di correre per il Pnrr è stata coraggiosa e temeraria insieme, ma la destinazione culturale è di grande rilievo». Cancellato ha da subito chiarito che i quasi 21 milioni di euro complessivi del progetto - di cui 18,4 ottenuti dal Pnrr - non sono sufficienti per completare la struttura e chiarito che da subito bisognerà lavorare per reperire nuove risorse, ma anche su contenuti, governance e sostenibilità economica. Dai banchi della maggioranza, per voce del capogruppo dem Antonello Nardone, è arrivata la proposta di un ordine del giorno per impegnare l’amministrazione al completamento dell’opera, anche reperendo fondi da privati. Ordine del giorno bocciato da tutte le opposizioni - «o è mancanza di fiducia nell’amministrazione o è volontà di mettere una bandierina politica» ha detto ad esempio Lorenzo Maggi (Il Broletto con Maggi) - , che hanno anche sottolineato la mancanza di condivisione preliminare sul documento, annunciando però massima collaborazione sul progetto. E rimarcato come il cammino di oggi verso il nuovo museo sia possibile grazie ai fondi arrivati durante l’amministrazione Casanova; come hanno ribadito sia Luigi Augussori (Lega), che ha anche chiarito che «se qualcosa andrà storto sarà per colpa vostra, vostra è la responsabilità del progetto», sia Lorenzo Maggi (Il Broletto con Maggi), che ha ribadito che «la sfida parte oggi» e che bisogna lavorare subito su «contenuti e governance» guardando alla creazione di una fondazione, sia Giulia Baggi (Fratelli d’Italia), che ha poi detto che su questa partita «il fallimento non è contemplabile».

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