Lodi, in piazza Broletto «resteranno solo
i pesci della fontana»
Viaggio tra i commercianti, c’è chi si prepara a chiudere
Uno scorcio di Lodi che andrebbe riconvertito ed al meglio impreziosito. I pochi negozianti rimasti a popolare gli spazi di piazza Broletto, ed i cittadini che vi transitano ogni giorno, sono concordi nell’affermare che il “salotto buono” che fa da corridoio fra piazza Mercato e piazza della Vittoria necessita di essere ripensato. Pochi giorni fa, a San Bassiano, ad animare i portici del Broletto vi erano migliaia di lodigiani in attesa di trippa e vin brûlé. Ora, qui, sono rimasti solamente i pesci che abitano la zampillante fontana ottagonale, qualche piccione ed alcuni soggetti che spesso e volentieri amano ritrovarsi, fra sigarette e bottiglie, sotto i gradini della scalinata che conduce agli uffici dell’amministrazione. Uno dei pochi esercizi commerciali rimasti aperti è il bazar dei coniugi bengalesi Rakibul e Supti, la cui famiglia da più di vent’anni manda avanti una piccola attività raccolta in appena nove metri quadrati. «Un tempo la situazione economica e la nostra contestuale rendita era migliore - spiega Supti -. Basti pensare che mio padre, da cui ho rilevato l’attività, riusciva a guadagnare abbastanza da mantenere sei persone. Ora io e mio marito facciamo fatica a racimolare lo stretto indispensabile per noi due solamente». Certo è che l’attuale situazione, se paragonata a quella degli anni pandemici, non può che apparire rosea. «Il mercato è comunque in crescita - afferma Supti -, ma ciononostante i prezzi di luce, gas ed affitto si fanno sentire. Fortunatamente il nostro locatore ha deciso di non incrementare la tariffa mensile». A parte il bazar di Supti e Rakibul, il Broletto offre poco altro. Parecchie serrande sono abbassate. Recentemente, infatti, il negozio proprio sotto il tunnel che conduce verso piazza Mercato ha cessato l’attività. Un cartello di affittasi è appeso fuori dalla vetrina, ora completamente vuota. E in prossimità gli uffici di polizia locale e dell’Informagiovani, a resistere sono un bar ed un negozio di fiori, quest’ultimo gestito da Rinaldo Arrighi. Arrighi, che recentemente sulle pagine de Il Cittadino aveva lanciato un appello per cercare un successore, fornisce una chiave di lettura della situazione che si sta vivendo in Broletto: «Tutti i negozi hanno ormai abbassato le serrande. Evidentemente l’area non è attrattiva, perché si tratta di locali con metratura ridotta, tutti o quasi di proprietà di privati. Se non cambierà qualcosa, nel giro di qualche tempo in Broletto rimarranno solo i pesci della fontana».
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